Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 02 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 12 febbraio 1997
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

La rivoluzione a tavolino che Rita Bernardini ha inserito in conferenza Mcp, testo n.10715, in cui si prevedono le quote provinciali di partecipazione, che creano tanti problemi ai fantasmi del club Obiettivo Comune di Lucca, e' nero su bianco.

Si puo' discutere quanto si vuole sul metodo e sulla suddivisione, ma E' UNA SUDDIVISIONE di quei 10 miliardi da trovare che abbiamo stabilito in Consiglio Generale. Ognuno e' libero di trovarne di piu' o di meno, ma se decide di continuare ad essere in questo movimento, e' bene che si dia da fare, tenendo presente un preciso assunto: la cifra e' quella necessaria perche' gli organismi dirigenti del movimento abbiano strumenti di attuazione di quanto deciso dalla maggioranza, e se non sono confortati dagli aderenti a questo movimento, da chi dovrebbero esserlo?

Il resto, sono chiacchiere da cortile.

Sono netto perche' anche ieri sera, come l'altra sera e domani, continuo ad incontrare iscritti al Mcp che, o non sanno cosa e' stato deciso al Consiglio Generale o sono li' che ce la menano su "era meglio prendere i posti che ci dava Berlusconi", o hanno SEMPRE qualcosa di piu' importante da fare nella giornata o nella vita: esami, lavori, cani da portare a pisciare, case da mettere a posto, morose recalcitranti al loro presunto impegno e altre amenita' pedagogiche simili, ma che trovano SEMPRE il tempo per andare al cinema, a ballare il martedi' di carnevale, o continuare a fare lavori di merda di cui non fanno altro che lamentarsi.

Comunque, a parte i fronzoli, veniamo al dunque.

La situazione sta evolvendo in un modo che potrebbe essere favorevole. Bisogna capire come evitare il solito errore che caratterizza la strategia nonviolenta, libertaria e anti-demagogica dei radicali, cioe' quello di riuscire a farsi fottere la gestione del dopo (con la conseguente irreggimentazione di ogni cosa) quando riusciamo a far giungere sui grandi mezzi d'informazione le grandi magagne (tipo questa di Scalfaro e referendum Guardia di Finanza). Mi rendo conto della difficolta', perche' per gestire i problemi a livello di massa o c'e' la democrazia o c'e' la demagogia e il populismo, e mancando la democrazia ci sono poche alternative. Sbagliando s'impara? Con le dimissioni del Presidente Leone ce la facemmo, ma subito dopo siamo rispariti, e il resto e' storia, e ora?

Consigli per gli acquisti

RAI. Iniziative durissime a livello nazionale e regionale. Non vi fate ingannare da qualche resoconto censurato che fanno passare. E' merda rispetto al dovere d'informazione che ben assolvono verso i loro partiti padroni. Dobbiamo esigere spazi compensativi della censura operata. In genere, specialmente nelle sedi regionali, ci diranno che non hanno il potere di decidere, che non hanno lo spazio che noi chiediamo e forse vi daranno una caramellina di qualche notiziola. Le regole a cui loro fanno appello non esistono. I margini di manovra dei direttori delle reti regionali sono amplissimi. Nel nostro caso contano solo i rapporti di forza. Piu' riusciamo ad essere forti, piu' e' possibile che quello che chiediamo ci sia dato. Sul livello regionale dobbiamo chiedere minimo 15 minuti di risarcimento per tutte le notizie che non hanno dato e per quelle che hanno dato senza far capire cos'erano. Dobbiamo andare a trovarli nelle loro sedi, accomodarci nei loro uffici e comunicare che fino a quando non verra' firmat

o col sangue del direttore di Tg e di Rete un documento che ci concede i 15 minuti, saremo serenamente li' ad aspettare. Vi lascio immaginare il contorno esterno per comunicare cosa stiamo facendo. Una cosa e' importante ricordare: la Rai sei tu, nel senso che e' pagata dai contribuenti e quindi e' come se andassimo ad esigere qualcosa a casa nostra.

QUOTIDIANI VARI (tipo, per la Toscana, La Nazione, La Repubblica e Il Tirreno). Questi sono giornali privati, quindi scrivono quello che vogliono e quando lo vogliono. Se dicono stronzate o falsita' ci si deve avvalere delle leggi sulla stampa. Questo, pero' non vuol dire che dobbiamo ignorare la loro linea editoriale e politica, specialmente perche' nel 100% dei casi vantano di essere democratici e obiettivi. Per fargli capire la considerazione che abbiamo nei loro confronti si possono organizzare walk-around intorno ai loro edifici, con la caratteristica della ripetitivita' e della durata anomala rispetto ai normali ritmi di vita (giorno e notte e altri sforzi/record del genere). Anche qui e' importante il contorno esterno per comunicare cosa stiamo facendo.

CONF-PINCO E CONF-PALLO. La segreteria nazionale ha gia' mandato lettere a tutti i segretari provinciali di queste organizzazioni imprenditoriali. Sara' nostra cura telefonare a tutti, nella propria provincia e coprendo anche le province sguarnite, per sapere se hanno ricevuto la lettera e chiedere un appuntamento per meglio parlare della questione. Puntare sui tempi ristretti del Contratto e sul regime che (grazie appunto a questa storia di Scalfaro/Fiamme Gialle) e' proprio allo sfascio.

TELEFONATE. Per non sovrapporsi al lavoro svolto dai mitici telefonisti romani coordinati dal neo-segretario quinto, e quindi non perdere tempo infastidendo le persone, se non si hanno altri elenchi che a Roma non hanno, conviene limitarsi a telefonare a tutti quelli iscritti l'anno scorso ai vari organismi del pianeta radicale per chiedere l'iscrizione sostanziosa per quest'anno. La conoscenza diretta, l'accento famigliare e meno strafottente del romanesco (eh, eh!!) puo' aiutare moltissimo.

TAVOLI. Se andate ai tavoli senza chiedere soldi, e tanti, risparmiatevi la fatica. Non serve a nulla! E' giusto il contrario di quello che dobbiamo fare in questo momento. Se c'e' ancora qualcuno a cui non riesce chiedere soldi, e' bene che si renda disponibile per altri compiti, altrimenti crea illusione che si stia facendo qualcosa di utile e, di conseguenza, danno. Nello stesso tempo e' inutile fare tavoli invisibili, senza materiale e che magari fanno qualche decina di biglietti da mille. La rivoluzione costa, fatica e denaro, dove la prima e' connessa alla seconda. I compagni che sono "isolati" pero' non vanno abbandonati a se stessi, come non vanno abbandonati a se stessi quelli che sono (sempre "isolati") in piccoli centri dove non c'e' un passaggio continuo di persone tipo via Calzaioli a Firenze o via del Corso a Roma. Le occasioni, per questi casi, vanno create. E' inutile fare cinque tavoli a Massa, ma e' utile farne uno "alla grande", nel luogo e nell'occasione in cui c'e' maggiore concentrazion

e di persone, facendo convergere vari compagni da altre zone piu' o meno vicine e che abbiano esperienza di tavoli e di richiesta di soldi, pubblicizzando molto l'iniziativa nei giorni precedenti (e per distribuire dei volantini davanti ad una scuola si puo' fare anche da soli), presentandolo come la grande iniziativa "per la guerra al regime di Scalfaro, del finanziamento pubblico dei partiti, e della negazione del diritto di voto" (come , per esempio, gia' si fa ogni primo wek-end del mese per la Fiera dell'Antiquariato ad Arezzo, dove, come sapete, e in condizioni anche diverse rispetto a quelle di questi giorni, i risultati economici non mancano mai). Siamo pochi, incazzati e desiderosi di operare, e dobbiamo ricordarci che la rivoluzione non si fa a partire da casa propria, ma ovunque e specialmente in alcuni luoghi che spesso non coincidono con la propria città'; e se un giorno riusciamo a fare un tavolo a Massa e raccogliere due milioni in quella cittadina, e' piu' importante del tavolo fatto nella pr

opria città' in cui magari abbiamo raccolto "solo" cinquecentomilalire. Si vive in ogni luogo, non solo dove molto spesso poggiamo il culo su una seggiola per riposarci. Nel frattempo, OVVIAMENTE, se il solito solitario si sta girando i pollici in attesa del mega-tavolo, e' bene che faccia anche il micro-tavolo, ma ricordandosi sempre della visibilita', che deve essere massima. In proposito mi sembra anche buono cio' che fanno i compagni di Arezzo, con il tavolo self-service nella piazza principale della città': mentre loro sono a fare altre cose e mentre magari passano i soliti quattro gatti, un tavolo addobbato con tutto il materiale da prendere (Contratti, Foglietti e Cappuccini non mancano) e con i numeri telefonici da chiamare, e con una cassetta metallica per i contributi incatenata al tavolo dove mettere i piccoli contributi e specificando bene che per i grandi contributi e' bene telefonare al n..... o andare in via ..... (ogni tanto conviene passare al tavolo a svuotare la cassetta). Slogan consiglia

to per tutti i tipi di tavolo: SCALFARO TRADITORE? .... e mettete il punto interrogativo con un colore di pennarello piu' leggerro e diverso: e' un trucchetto che, studiato ad hoc, abbiamo usato nella contestazione a Scalfaro che abbiamo inscenato ad Arezzo lunedi' scorso: diversi media si sono soffermati sul tratto diverso di pennarello di quel punto interrogativo. Inoltre vi evita sequestri immediati del materiale da parte del poliziotto coglioncello di turno ... a meno che non vogliate proprio farvelo sequestrare, ma valutate bene i due diversi effetti rispetto agli obiettivi del tavolo.

ULTIMA COSA IMPORTANTISSIMA. Spesso i cittadini non riescono a trovarci, e sappiamo che e' il contrario di cio' che vorremmo, ma sempre spesso e' colpa nostra. In tutte queste iniziative che ho prospettato, l'elemento dominante deve essere quello di numeri telefonici da chiamare e dove ci deve essere sempre qualcuno che risponde e che sa cosa rispondere (o, al limite, ma molto al limite, una segreteria telefonica che chiede i dati di chi chiama e che rimanda ad alcune fasce orarie). Per gli impegni di questi giorni occorre fare uno sforzo maggiore in questo senso. Sia per dare il numero sui media su cui riusciremo a passare e, molto importante, per fornirli nell'ipotetico quarto d'ora di risarcimento che dovremmo avere dalla Rai regionale: il metodo, per capirci bene, deve essere quello della riproposizione in loco di quanto il vecchio Pannella fa coi cartelli al collo nelle rare apparizioni tv, con l'aggiunta del fatto che possiamo e dobbiamo andare a casa dei telefonandi a prendere qualunque cosa ci voglia

no dare (cosa che da Roma, ovviamente, fanno un po' male).

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail