io che non mi sento al fronte
(passo ore dentro un palazzo che viene chiamato di vetro, ma che e' fatto solo di cemento armato)
trovo sempre piu' difficolta' a sintonizzarmi con certi interventi, ma una cosa mi pare di poterla dire.
anzi due o tre.
fino a qualche giorno fa mi pareva che fossimo partigiani, quindi si trattava, o avrebbe dovuto trattarsi, di guerriglia, dove non si anticipa l'altro, che non per questo si deve chiamare reazionario (scusate gli incisi, ma mi pare che ogni tatno si
incappi in qualche nube semantica), ma si fanno imboscate, attentati e ci si da alla macchia.
oggi siamo passati alla guerra.
leggo di meritocrazia, ma mi pare che di meriti ve ne siano pochi, ma mi sorge il dubbio che di questo non si tratti.
dove stanno detti meriti?
che avete fatto e non avete messo in conferenza?
chi e' da qualche parte per la qualita' del lavoro svolto?
mi pare che invece, nella migliore delle tradizioni libertarie, chi c'e' bene, chi non c'e' non ci poniamo il problema. tutto si basa sulla responsabilita' dell'individuo che i liberali mettono sempre tra i primi posti.
e allora come si puo' tramutare tutto questo in una parte di un contratto di un negozio giuridico o economico che sia, mi risulta difficile prefigurarlo.
i miei dubbi circa il linguaggio cominciano ad assalire che quello che con le parole si comunica ed esprime e cioe' le proprie idee.
il blocco sociale, termine di una certa derivazione, ci dovrebbe spaventare come espressione, sia perche' meno blocchi abbiamo e piu' dinamici possiamo essere, sia perche' da liberali non si riesce mai a intendersi, ne' al proprio interno, ne' all'esterno
su cosa si intenda o possa intendere con "sociale".
E allora?
dire che il dubbio sia l'unica certezza sarebbe troppo facile, anche se vero (sic)
ma mi pare che senza una sterzata [eppure i grandi comunicatori studiano le teorie della propria prassi] di tipo politico, e quindi anche retorico, non si possa raggiungere l'obiettivo di mettere insiemi chi vuole cambiare questa
situzione in cui sempre piu' sottilmente si afferma la mancanza del rispetto delle liberta' dell'individio in tutti i campi.
Saranno solo parole, ma dal pensiero nasce l'azione; partire a chiedere danari per referendum che o non ci sono, oppure che non si pensa si proporre ma di imporre, ci fara' la fine dell'unione federalista dei riformatori.
PS
chi ha inventato la storia del contributo alibi??? abbiamo anche l'ala cattolica adesso dopo quella popolare???
--- MMMR v4.60unr * +[periodo di prova scaduto da 7831 giorni.]+