L'INTERVISTA
CORBELLI FIRMA LA DENUNCIA E ACCUSA SCALFARO: 'ORA SI DEVE DIMETTERE'
Articolo di Clara Gelardini pag.2
"Il silenzio di Scalfaro è un'assunzione di responsabilità. A questo punto non può più ricoprire l'incarico di Capo dello Stato, deve dimettersi". Franco Corbelli, leader e fondatore del Movimento Diritti civili, scatena l'offensiva sul 'Caso Consulta'. Proprio da Corbelli è partito l'unico esposto presentato alla procura di Roma e la denuncia è pronta per essere inserita nel fascicolo che darà il via alle indagini. Ma la battaglia di 'Diritti civili' continua anche su altri fronti, oltre che su quello giudiziario. E Corbelli ha ieri sferrato la seconda mossa: chiedere ufficialmente le dimissioni del Presidente della Repubblica.
D. Allora siamo alla seconda fase della vostra battaglia?
R. Abbiamo chiesto ufficialmente le dimissioni di Scalfaro e la messa in stato di accusa come prevede la legge. E' passata una settimana da quando è scoppiato il caso e continua il silenzio del Capo dello Stato. Per molto meno sono state distrutte carriere politiche e, peggio, vite umane. Ricordo le nostre crociate contro gli abusi della magistratura e per i detenuti malati.
D. E' l'unico ad aver richiesto l'intervento l'intervento della magistratura sul caso Consulta. Perché questa iniziativa?
R. Noi ci consideriamo i paladini dei diritti del cittadino. E allora anche in questo caso, mi è sembrato nostro dovere chiedere alla Procura di accertare la verità su un fatto gravissimo che riguarda questi diritti. La denuncia è collegata ad un esposto che avevamo presentato già il 30 gennaio, dopo la decisione della Corte Costituzionale sui referendum. Secondo noi era un atto incostituzionale. Poi sono arrivati gli articoli de Il Tempo, che non lasciano spazi ai dubbi: c'è una fonte autorevole, l'ex presidente della Consulta Antonio Baldassarre, c'è una fonte che non ha smentito e ci sono più persone che testimoniano il cambiamento della decisione dei giudici per il referendum sulla Guardia di Finanza.
D. Lei ha presentato tante denunce, portate avanti dai magistrati. Ma questa volta vanno tutti a rilento...
R. Proprio per questo ho spedito una lettera alla Procura, con copia dell'esposto, per sollecitare l'apertura di un'inchiesta. Visto che tante mie denunce hanno avuto effetto, mi aspetto che la procura di Roma dia corso anche a questa indagine.
D. Dalle crociate per i detenuti malati, alla battaglia contro Scalfaro e la Consulta. Più vittorie o più insuccessi nei tre anni di vita di Diritti Civili?
R. Devo dire che abbiamo avuto molti successi. Noi portiamo avanti le battaglie seriamente, attivandoci su richieste d'aiuto che arrivano da tutt'Italia, da Pordenone a Siracusa. A luglio uscirà anche un libro con il titolo: "Le conquiste del Movimento Diritti Cibili", con tutti i casi da noi seguiti. E non ci fermeremo sulla questione dei referendum, andremo avanti fino in fondo perché è giusto che i cittadini sappiano la verità.