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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 14 febbraio 1997
Estratto da un lancio dell'Agenzia ANSA del 14 febbraio 1997 alle ore 10,47
(Dichiarazioni di Pannella su Corte Costituzionale durante la manifestazione)

"Per difendere dei delinquenti, anche delle forze repubblicane ligie non possono che farlo con metodi sospetti.Ma solo per difendere dei delinquenti". Lo ha detto Marco Pannella arrivando a Piazza del Quirinale davanti al palazzo della Consulta che le forze dell'ordine continuano a mantenere sgombera dei manifestanti e riferendosi all'incidente che ha comportato il sequestro dello striscione. Marco Pannella ha poi sostenuto, parlando con i giornalisti, che "non c'era alcuna manifestazione da autorizzare". Secondo Pannella tutti i cittadini sono liberi di camminare per una piazza pubblica "esercitando il diritto di manifestare pubblicamente il proprio pensiero". (...) "Esercitare il diritto di manifestare le proprie opinioni pubblicamente e - ha aggiunto - non come fanno questi signori telefonandosi di notte e facendo i delinquenti, come fa il Presidente della Repubblica o il Presidente della Consulta, di sui chiediamo le dimissioni assumendoci le nostre responsabilità come in tutti i paesi civili". Pannella

ha poi denunciato l'assenza nella piazza delle "televisioni di Stato e del parastato cioè della Rai e di Berlusconi, l'unica presenza - ha detto - è quella di una tv locale". Il leader radicale continua a sostare nella piazza attorniato da numerosi giornalisti e diversi manifestanti mentre le forze dell'ordine, sempre più numerose, continuano a presidiare la piazza. (...) Marco Pannella ha annunciato che al termine del sit-in iniziato da poco davanti alla Consulta, terrà una conferenza stampa. "Quello che continua ad essere autorizzato arbitrariamente in Italia, al contrario delle manifestazioni - ha detto il leader dei radicali riferendosi alle presunte pressioni compiute dalla Consulta in materia referendaria - è la violazione delle leggi da parte del presidente della Repubblica e da parte del Procuratore della repubblica di Roma, il quale sta omettendo, da sei sette giorni, di prendere quei provvedimenti di urgenza necessari per evitare l'inquinamento delle prove per le telefonate che passano tra i due p

alazzi, le cose di notte, l'associazione per delinquere contro la Costituzione". "Dico queste cose - ha concluso Pannella - con molta serenità, come se li scrivessi in un atto giudiziario". Pannella ha poi annunciato che un gruppo di giuristi sta studiando le forme legali per poter far ricorso contro le decisioni della Consulta a proposito dei referendum bocciati. tra le varie ipotesi ha anche ipotizzato un "ricorso internazionale".

 
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