caro Paolo, ricordi quando come un "aquilotto dalla lunga vista" ti aggiravi per il Mondo? Ricordi che cosa conoscevi di questo "inferno" a tutti (te compreso) presentato come un luogo popolato si' di sofferenza ma anche di tanta solidarietà e AMORE per gli sfortunati. Ricordi con quanta buona fede entrasti nella sede romana dell'Unione Italiana Ciechi, la prima volta? Purtroppo, anche tu come me, hai dovuto -provare per credere-. Sai, Paolo, penso proprio che la realtà nascosta, sommersa e tragica (tu, oggi, lalconosci molto bene ed altrettanto bene la illustri) rappresentata da tutto cị che orbita nell' "Universo" dell'handicap, non la si possa conoscere che dopo molto tempo e dopo molte disillusioni.Dare fiducia a Cinzia incoraggiandola, informandola e sostenendola) penso che non possa che essere prezioso per tutti gli ascoltatori della Radio; per far emergere, trasmissione dopo trasmissione (ammesso che i responsabili di RR lo avessero voluto) un poco (o magari un tanto) di verità!
Credo che questo non sia un bel momento per Cinzia Caporale che da una parte degli ascoltatori è stata quasi costretta ad occuparsi di questi temi e dall'altra...
Con affaetto
Rita
