Roma, 18 febbraio 1997
Dichiarazione di Paolo Vigevano, Segretario-Tesoriere del Movimento dei Club Pannella-Riformatori:
"Il Governo, convocando le elezioni amministrative per il 27 aprile, ha scoperto le "carte". I referendum dunque - a tutta evidenza - dovrebbero tenersi in extremis, il 15 giugno, a scuole chiuse, ed Italia già parzialmente in vacanza.
Questa data consentirà al Parlamento - a margine dei "prodigi della Bicamerale" - di sfornare fino all'ultimo momento utile leggi antireferendum, per negare ai cittadini il diritto di votare sui pochi referendum scampati al tritacarne della Consulta. D'altra parte consentirà ai partiti di contare su di una bassa affluenza alle urne, per invalidare formalmente, o "delegittimare" politicamente il risultato dei referendum.
La precedenza che il Governo ha assegnato alle elezioni amministrative è palesemente assurda: le elezioni, che chiameranno al voto "amministrativo" circa 9 milioni di elettori, sono state anteposte ai referendum che, sic stantibus rebus, chiameranno al voto "legislativo" 48 milioni di elettori su 11 temi diversi.
Se, come già avvenne nel 1993, il Governo avesse convocato per la terza domenica di aprile i referendum, avrebbe potuto convocare le elezioni amministrative per la seconda domenica di giugno, a quattro anni esatti dalle precedenti elezioni.
Non esiste una sola ragione "tecnica" che spieghi la scelta del Governo: ne esistono invece di manifestamente e gravissimamente politiche: tutte di natura antireferendaria. Ne prendiamo atto, ma non ce ne rassegnamo".