Non mi sembra che il tema appassioni granchè, su questa conferenza. Conferenza movimento dei club, un nome un destino. Beh, visto che molti di voi sono appassionati ascoltatori di Radio Radicale, dovreste saperlo. Noi, da poche decine di ore (con ritardo! il 20, anzi il 22 si decide!) siamo impegnati nella ricerca affannosa di deputati e senatori che ci dicano:1) cosa intendono fare dei soldi del finanziamento pubblico. Specie i liberali, i professori, i T., i V., i P.. Perchè, invece di impegnarsi per quattro anni con Forza Italia che farà l'inciucio, non li danno alla associazione esperantista (cui noi, come Pannella, teniamo enormente).
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O, comunque, perchè non se li tengono loro invece che rinunciare al proprio diritto di organizzare la propria iniziativa politica? Eh?
La domanda, come un'altra che risale ad alcuni mesi fa, dovrebbe appassionarci. Per quella provammo pure con le variazioni di tono ("Ma perchè cristosanto, perchè?"), e alla fine ne è uscita la sentenza falcidiareferendum. Per questa che cosa uscirà?
Io non so se vi appassioni il dibattito. A me riesce difficile solo pensare di passare otto ore al giorno a cercare deputati per chiedere: perchè non ci dai i soldi? Ma sei proprio sicuro di non volerli dare magari ai Riformatori, o al comitato promotore dei referendum, oppure a Nessuno tocchi Caino?
Siccome conosco l'obiezione militante, la dico subito io così mi risparmiate la noia di doverla leggere: certo che questa emittente è organo di partito, ma il partito dovrebbe appunto essere un partito. Che si cerchi lui, il partito, delle brillanti iniziative politiche, crei avvenimenti, cercchi deputati e senatori che abbraccino le istanze liberali, liberiste, libertarie. Se il partito è tutto (tutto) assediato dalla logica impazzita della ricerca di denaro, può continuare a fare anche attraverso la radio questo (inutile) tormentone. Dateci i soldi che noi vi offriamo soncazzo che. Ma noi non possiamo fare informazione chiamando decine di senatori, mettendoli in fila per il mattino, stralciando le loro risposte mediocri, solo per constatare alla fine quello che potevamo prevedere all'inizio.
La nostra programmazione è già così schiacciata sulla trasmissione delle sedute parlamentari (e questo ci offre la possibilità di fare anche altro) che quando abbiamo spazi di palinsesto vorremmo dedicarli a cose interessanti, militanti quanto volete ma ascoltabili, decenti. In cui non necessariamente diamo dei testa di cazzo a quelli che hanno qualche dubbio sulla bontà dell'intero patrimonio politico della storia radicale, da Calamandrei a Calderisi.
Ma se il tempo che abbiamo, poco, dobbiamo dedicarlo a telefonare a stanchi senatori e deputati, che al massimo ci dicono "darò i miei soldi alla associazione bambini down", come possiamo fare bene anche il resto?
Questa radio vive da mesi di "campagne". La parola ormai ci fa schifo, la usiamo tra noi così, per cazzeggiare, vai con la campagna.
Per cui questa è una supplica: vi prego, militanti e dirigenti dei club pannella: basta con le campagne. Dopo i nudi, i 120 giorni ininterrotti di mariano giustino, i maperchè chiesti anche al padrone di un fondo agricolo sardo che non ci ricordiamo come si chiama, i 15 milioni cadauno (poi 20, poi 25, ma Nori Corbucci li ha dati gli altri quindici? Se volete la intervistiamo per chiederglielo.) vorremmo non un momento di pace ma un po' di capacità di previsione, sapere cosa ci riserverà il futuro. Io ce la metto tutta per rendere ascoltabile
il flusso ipnotico di parole che Pannella riesce a produrre, e finchè c'è lui va pure bene. Ma è quello che si chiede alla radio che non mi piace più. Se questa emittente deve fare informazione, come la deve fare una emittente organo di una lista che si chiama pannella, non può essere caricata di incarichi non suoi; come nel caso di eventi che hanno senso solo se passano per radio, e che alla fine sono fatti solo per la radio.
Vi invito a riflettere solo qualche secondo di più sulla maratona oratoria. E' nata come comizio non-stop, in mezzo alla strada. Nessuno credeva che sarebbe diventata una cosa così. Ma a nessuno è venuto in mente che quell'evento era fatto solo per la sua messa in onda. Per cui a me è venuto spontaneo pensare: ma perchè non vengono qui, in radio, invece di morire di freddo e di stenti in mezzo a via del corso? Che senso ha un comizio che nessuno sente, se non quelli che hanno la radio accesa?
Pannella parlava in piazza e si rivolgeva agli ascoltatori con carta di credito. Tutti gli altri lo stesso.
Perchè non venivano in radio?
Io capisco che chi è stato lì quattro mesi abbia avuto più volte l'urgenza di comunicare che era lì, ma la radio ha trasmesso un evento che, dopo pochi giorni, era tale solo se la radio lo trasmetteva.
Dice: è la prova che l'informazione è drogata, di regime, etc etc etc. Ma perchè, invece di stare in mezzo al freddo a dirlo, non vi è venuto in mente di venire qui? Era la stessa cosa, e costava molto meno (non so quanti miliardi, ma meno).
Non essendo iscritto, non essendo uno che partecipa alla riunioni ed alle assemblee, non ho nessuna intenzione di entrare nelle decisioni e nelle strategie interne del movimento, del partito, della associazioni dell'area. Quello che volevo sottolineare, in questa conferenza spesso attentissima a dare consigli ed a fare attestati di stima o di schifezza, è che questa campagna, l'ennesima, è in corso. Soldi dai senatori. Soldi dai deputati. Mobilitatevi, cercate, dateci materiale su cui poter lavorare. Oppure, se non vi interessa, lasciate perdere. Ma non chiedete ad una radio di fare il partito, di creare eventi che non ci sono, di trovare risposte a domande che dovreste porre voi, e che invece spesso poniamo noi.
Per noi è una fatica inutile prendere decine di contatti solo per constatare quello che è facile prevedere. In assenza di iniziativa politica cosa vuoi che ti risponda, il senatore Vertone? Hai proprio l'urgenza di sentirla, la sua risposta?
Io no. Preferisco vivere.