con la speranza che iezzi non mi voglia dare un'altra volta la spinta definitiva verso il baratro, mi ritrovo nella situazione di vacillamento di alcuni mesi fa.

a farmi riiniziare il tentennamento e' stato uno degli ultimi testi del buon grippo.

non che mi voglia immettere nello scambio con vernaglione prendendo le parti di uno o dell'altro, ma mi pare che l'intervento di antonio sostanzi quello di piero. tutto qui.

per quanto riguarda la radio...

mi sento martininiano (e non nel senso di antonio, questa volta).

troppo spesso la campagna prende il posto, non tanto dell'informazione (che io sappia il notiziario non e' ancora stato immolato sull'altare dei tavoli) quanto di altre trasmissioni.

ora, se e' vero che zeppelin avrebbe potuto costituire qualcosa di tangente rispetto alla politicita' della radio (cosa per altro tutta da dimostrare) alcuni appuntamenti, tipo le "lezioni di liberalismo", mi parevano necessarie, anche se insufficienti, a

un movimento che si proclama tale.

Sul termine riformatori penso che sia stato indovinato sin dall'inizio, anche se poi non si e' mai data sostanza al sostantivo... i referendum e la proposta di federalismo avrebbero potuto essere suffragati da prese di posizione radicali nel merito delle

questioni, specificare minimamente quale federalismo, annunciare la propria volonta di riscrivere l'articolo numero 1 della nostra costituzione, cercare un minimo di consenso... che non fosse quello della solita compagnia di giro.

Sarebbe interassante leggere l'articolo di Cofrancesco che invitava chi avessi dubbi circa il presente e certezze di tipo liberale ad iscriversi al movimento, certe argomentazioni mi sarebbero utili per non precipare nel East River.

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