In questi giorni difficili, dove e' ripartita la censura dell'informazione nei confronti delle nostre iniziative, sto sperimentando un'ulteriore difficolta': l'uso dell'indirizzario degli iscritti e simpatizzanti e' pressocche' impossibile. E' talmente spremuto dalle continue telefonate romane che non si riesce a cavargli un ragno da un buco.Quando si telefona a chiunque (a parte, ovviamente rapporti consolidati nel tempo e conoscenze personali), appena sentono chi siamo, subito viene detto "non ho soldi!" e, anche quando si e' chiarito che magari siamo li' per farlo venire ad una manifestazione, il rapporto e' abbastanza gelidino. E' una generalizzazione, mi rendo conto, ma comincia ad essere oltre il 70% delle telefonate.
I risultati sono che, quando c'e' bisogno fisicamente di persone, per un'assemblea, un'iniziativa, etc..., il risultato e' molto vicino allo zero.
Giocoforza, e' evidente che non si puo' fare iniziativa politica lavorando sugli indirizzari (tantopiu' telefonando loro per chiedergli il rinnovo dell'iscrizione), e nel 70% dei casi (per l'appunto) le energie che stiamo ultilizzando, oltre a girare a vuoto, si fiaccano. Resta l'altro 30%? No, non e' cosi' automatico, perche' il 30% che poi recepisce, va comunque scremato, e, se va bene, resta l'1%.
Io per il momento, tranne suggerimenti che ferventemente chiedo, sto pensando ad altre soluzioni. Comunque molto difficili. Perche' per iniziative finalizzate all'attuazione della mozione del CG, a livello non-centrale, si e' molto legati a questa storia del telefono. E non funziona.
Un'ulteriore riflessione a conferma di quanto sopra.
Questi giorni sto girellando per la Toscana con Paolino Pietrosanti a cercare di convincere le persone a prendere il pulmann per venire a Ginevra il 9 marzo. Le prime quattro iniziative (Arezzo, Firenze, Livorno e Piombino) sono state lo specchio di questa situazione.
Ah, dimenticavo: e' giocoforza che queste iniziative servono anche per ricompattare i compagni che, nel 120% dei casi, sono gli stessi tra Pr e Mcp, e quindi li si galvanizza per iscrizioni al pianeta radicale nel suo insieme e a darsi da fare per le battaglie che dovremmeo fare nei prossimi mesi anche in Italia.
Ad Arezzo, Firenze e Livorno l'iniziativa e' servita piu' che altro a consolidare e sviluppare i rapporti con altre forze politiche coinvolte nell'iniziativa (An ad Arezzo, Verdi a Firenze, Forza Italia a Livorno). Riguardo a partecipazione esterna militante, i risultati sono stati pressocche' vicini allo zero (ad Arezzo, dove non c'e' stata censura dell'informazione, i risultati sono stati un po' migliori). Eppure in tutte e tre le citta' i compagni, tra lettere e telefonate non si erano risparmiati. Le locandine esterne, com'e' noto, non servono a far venire gente, ma solo a dire in giro che stiamo facendo qualcosa, a meno che non si porti, che ne so, Richard Gere o Naomi Campbell, per restare in ambito tibetano/buddhista. Ma si trattava, ovviamente, di lettere e telefonate ai piu' o meno soliti indirizzari (pure abbastanza aggiornati).
A Piombino, invece, dove il nostro indirizzario entra nel palmo di due mani (tranne i firmatari dei referendum, ovviamente), c'erano invece piu' di 50 persone, tutte inchiodate sulle seggiole fino alla fine e arrivate li' solo grazie alla propaganda esterna di un nostro nuovo compagno, e anche le vendite del dossier sul 10 marzo sono state le migliori in assoluto.
Bene, mi si dira'. Hai capito come fare. Rivolgiti sempre a nuove persone. Purtroppo non e' cosi' semplice. Perche' occorrono anche persone per organizzare queste iniziative che poi portano ulteriori nuove persone. E vi garantisco che 'e difficilissimo e faticosissimo, oltre al fatto che ho verificato di non posedere il dono dell'ubiquita'.
Vi dico questo, ovviamente, perche' cerco consigli, suggerimenti, critiche e, perche' no, se siste arrivati fino in fondo a leggermi, alzate di spalle.