Titolo: "Obiettori: la Consulta cancella il rischio di condanne a catena - La sospensione della pena non può causare altre pronunce contro chi rifiuta la leva":
"<>, <>, <>: la scure della Corte Costituzionale si abbatte ancora una volta sulla disciplina vigente dell'obiezione di coscienza, in particolare su quelle norme che, non escludendo l'irrogazione di ripetute condanne nei confronti di chi persista nel rifiuto totale del servizio militare, di fatto si traducono in un'<> forma di <>. Pertanto, non è costituzionalmente legittimo che chi ha subito una prima condanna, ma non l'ha scontata perchè ha ottenuto d'ufficio (quindi non su sua richiesta) la sospensione condizionale della pena, possa subire ulteriori incriminazioni, processi e condanne se continua a rifiutare successive chiamate alle armi o ai servizi alternativi. Con una sentenza depositata ieri (n.43, estensore Gustavo Zagrebelsky)...."
Titolo: "Sugli arbitrati pesa un clima di sospetti":
"Fino a quando la giustizia ordinaria dovrà fare i conti con la carenza di mezzi e uomini e non riuscirà a smaltire l'enrome arretrato, costringendo il cittadino ad attendere anni per una sentenza, non si potrà fare a meno dei riti extrtagiudiziari, come l'arbitrato...E invece nel nostro Paese...si respira un'<> verso gli arbitrati. Lo ha rilevato Giorgio Crisci, ex presidente del Consiglio di Stato e presidente della Camera arbitrale italiana, nel corso di un convegno organizzato da quest'ultima ieri a Roma...Questo nonostante ci siano varie ragioni, soprattuto di carattere pratico, che miitano a favore dell'arbitrato. Le ha elencate Vincenzo Caianiello, ministro della Giustizia nel Governo Dini, che ha parlato della celerità dei giudizi, della libertà delle forme del procedimento, della riervatezza per le parti e della fiducia di queste ultime verso il collegio arbitrale..."