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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 23 febbraio 1997
IL TEMPO 13 FEBBRAIO 1997

INTERVISTA A MARCO PANNELLA DI DINO TIERI

PANNELLA CHIEDE INDAGINI E DIMISSIONI DELLA CONSULTA

Secondo il leader riformatore la magistratura deve agire

Pannella torna alla carica e chiede che sulla vicenda del "referendum sequestrato" si faccia chiarezza. E' necessario, dichiara il leader dei Riformatori, che intervenga subito la magistratura ordinaria. Poi attacca Scalfaro che accusa di aver costituito una "repubblica presidenziale" e si scagli ancora contro la Consulta sollecitando le dimissioni del Presidente Granata e del giudice Zagrebelsky.

D. Pannella, lei invoca l'intervento di un Procuratore della Repubblica.

R. Già con la pubblica notorietà, come gli articoli sui giornali, un magistrato deve muoversi. La magistratura non può ritenere manifestamente infondato il fatto che un direttore di giornale affermi che un ex presidente della Corte Costituzionale abbia detto certe cose. Il fumus non può non esserci. Un Procuratore della repubblica che sia venuto a conoscenza attraverso la "pubblica notorietà" non deve aspettare, deve muoversi.

D. Ci sono già gli elementi concreti per agire?

R. Appare pacifico che alla Consulta sul referendum sulla Finanza hanno cambiato il voto dalla sera alla mattina. Telefonate o non telefonate, qualcosa è accaduto per cui hanno cambiato il voto. Poi c'è Baldassarre che dice: c'è uno che è venuto da me e io lo ho mandato dal Presidente. Allora, forse, qualcosa è successo. Secondo me non fare un'indagine è un altro atto contro la legge e contro la Costituzione. Oltretutto è urgente: se c'è un settore nel quale l'inquinamento delle prove è possibile è questo, perché i personaggi possono concordare altre versioni...

D. Lei chiede un chiarimento anche in sede politica. La questione potrebbe ricadere sul Governo?

R. Il Presidente della Repubblica tecnicamente non è responsabile. Vuol dire che se il presidente imprime una ferita di carattere politico o istituzionale, la responsabilità di questo è del Governo. Comunque si legittimerebbe in misura massima un dibattito in Parlamento con il Governo.

D. Però le interrogazioni parlamentari sull'argomento non sono state accettate.

R. Invece se ne dovrebbe parlare in Parlamento. Il Governo può anche dire che il Presidente ha fatto tutto sul piano della piena legittimità. caso mai allora uno può anche presentare una mozione di sfiducia al Governo per questo...

D. Lei continua ad attaccare Scalfaro

R. Basta leggere gli interventi di scalfaro deputato nei confronti di Cossiga presidente per capire. Lui diceva che il Presidente della Repubblica deve rivolgersi al Parlamento e non al Paese se non vuole colpire la Costituzione. Poi per semestri interi Scalfaro da presidente ha continuato ad occupare prime pagine e pagine politiche dei giornali: sul piano fattuale è indubbio che il Presidente della Repubblica abbia fatto politica, abbia invaso la sfera della politica. Io penso che noi abbiamo ormai una specie di sistema presidenziale e non più un sistema parlamentare.

D. lei dichiara che anche la Consulta è colpevole...

R. Due giuristi molto stimati, come Barbera e Pasquino, hanno dichiarato che la Corte ha giudicato "contro la Costituzione". Il Presidente della Regione Lombarda ha detto che la Corte si "è mossa contro la Costituzione". Secondo noi forse stavolta qualcuno può essere colto con le mani nel sacco... e la Corte Costituzionale non è il Presidente, è perseguibile. Ecco perché chiedo le dimissioni di Granata e di Zagrebelsky. Oltretutto il Presidente della Repubblica nomina pure i suoi giudici potenziali....

 
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