Roma, 26 febbraio 1997Il Senatore Pietro Milio (Lista Pannella) ha presentato oggi un'interpellanza per sapere se il Governo non ritenga necessario fissare per il 27 aprile prossimo la data per il voto referendario, accorpando così quest'ultimo con l'appuntamento elettorale amministrativo già fissato in molte città d'Italia.
Interpellanza di cui forniamo il testo:
INTERPELLANZA URGENTE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E AL MINISTRO DELL'INTERNO
Premesso che:
- è compito del Governo garantire ed agevolare l'esercizio della sovranità popolare, che si esplicita anche mediante il voto referendario;
- è dimostrato, statistiche alla mano, che nel mese di giugno la partecipazione dei cittadini alle votazioni elettorali e referendarie è minore che non quando le stesse votazioni avvengono nei mesi precedenti;
- è indice di buona amministrazione del denaro pubblico razionalizzare quanto più possibile la spesa per la chiamata dei cittadini alle urne, accorpando, ogni qualvolta questo sia possibile, più votazioni in una sola data;
- convocare i cittadini alle urne per il voto referendario in data 15 giugno significherebbe voler correre fino in fondo il rischio di non raggiungere il numero minimo di voti necessario a rendere validi i referendum, procurando così grave danno alla democrazia e allo stesso tempo vanificando lo sforzo economico necessario alla costituzione dei seggi;
Per sapere:
- se alla luce di quanto esposto, il governo non ritenga necessario fissare al 27 aprile prossimo la data per il voto referendario, accorpando così quest'ultimo con l'appuntamento elettorale amministrativo già fissato in molte città d'Italia;
- se, in subordine, il Governo non ritenga comunque necessario accorpare il voto referendario con quello amministrativo, spostando la data di quest'ultimo dal 27 aprile ad una qualunque domenica del mese di maggio.