Roma, 2 marzo 1997 "Il Comitato Promotore del referendum sulle carriere dei magistrati si è oggi riunito a Roma ed ha stabilito di assumere tutte le iniziative volte ad assicurare la difesa dei diritti politici e civili dei cittadini e degli elettori italiani in previsione della tenuta del referendum stesso. Quale istituto cui la stessa Corte Costituzionale riconosce la caratteristica di 'potere dello Stato' attiverà quindi ogni opportuno conflitto anche istituzionale volto a denunciare, superare e sanzionare il persistente sequestro del diritto dei cittadini di conoscere per deliberare attuato sin dall'inizio della raccolta delle firme, sui temi dell'ordinamento giuridico, onde continuare a legiferare secondo gli interessi particolari della corporazione dei magistrati e del blocco politico e sociale del quale è potente componente e che oggi domina la politica italiana.
Il Comitato Promotore ha analizzato il disegno di legge presentato dal ministro Flick 'in materia di funzioni dei magistrati e valutazione di professionalità', attualmente all'esame del Parlamento. Tale disegno di legge va nella direzione opposta a quella richiesta con il referendum, volta a fondare la progressione delle carriere su concorsi per esami, su obiettivi criteri di merito. La dittatura politica e correntizia del CSM sull'opera e la vita professionale dei magistrati italiani verrebbe infatti rafforzata, secondo quell'ispirazione e quella normativa letteralmente fascista e corporativista, antiliberale e contraria ai fondamenti costituzionali e ideali dello Stato di Diritto, che i referendum intendono combattere ed abrogare.
Il Comitato denuncia una situazione intollerabile che realizza di già, in Italia, modalità di confronto e di lotta che sono esse stesse riprova del carattere fascista-corporativo estraneo al gioco democratico dell'assetto di regime imperante in Italia. Il Comitato rivolge un appello particolare alla grande maggioranza dei magistrati leali, e non felloni, capaci ed onesti perché essi per primi scendano in campo per affermare i principi del diritto democratico e costituzionale".