Roma, 3 marzo 1997 Il Comitato ha analizzato il Disegno di Legge del Ministro Flick "in materia di responsabilità disciplinare dei magistrati ordinari, di incompatibilità e di incarichi estranei ai compiti di ufficio"; a tal proposito si rileva che il DdL eleva a formale legge dello Stato la commistione tra magistratura e settori dello Stato che nulla hanno a che vedere con la funzione giurisdizionale. In dispregio all'elementare principio della separazione dei poteri viene esplicitamente consentito ai magistrati di assumere incarichi presso la Presidenza della Repubblica, la Corte Costituzionale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e presso enti e soggetti che svolgono compiti di alta amministrazione. Il malcostume e la prassi anticostituzionale propria di un regime illiberale e partitocratico vengono così formalizzati e rafforzati.
Il Comitato denuncia che il DdL va dunque nella direzione esattamente opposta a quella richiesta dal referendum, volta ad eliminare la possibilità per i magistrati di assumere incarichi extragiudiziari di qualsiasi specie, riportando così l'ordine giudiziario nell'alveo di un potere legale, proprio di uno Stato democratico e di diritto. Di conseguenza è chiaro che la sua approvazione da parte del Parlamento non può interferire sulla prossima regolare tenuta del referendum.
Il Comitato promotore si riserva inoltre l'attivazione di ogni opportuno conflitto, anche istituzionale, per far fronte a questa intollerabile situazione di sequestro della legalità e per impedire che ancora una volta la sovranità popolare venga scavalcata e calpestata.