lo giustifica sia per la complessita' dello sforzo organizzativo, sia per la ricchezza del materiale politico e delle iniziative che si potrebbero costruire attorno ad esso.In tale contesto e' confermato che il congresso di giugno e' un congresso di "fine mandato" del movimento, in considerazione del fatto che lo strumento politico del "partitino riformatore" (con questo o con un altro nome) non e' con ogni probabilita' lo strumento politico adeguato per gli anni a venire.
Evidentemente se il soggetto che "chiude" sara' nel frattempo forte di nuovi sucessi...Paolinelli mi pare che abbia ben descritto le possibili "benefiche ricadute"
PS. Le segrete stanze mi fanno un po' ridere