REFERENDUM CACCIA
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CACCIA: IL COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM SULLA CACCIA DENUNCIA IL CARATTERE ANTI-DEMOCRATICO E CORPORATIVISTA DEL DISEGNO DI LEGGE DEL SENATO
Roma, 5 marzo 1997
Il Comitato Promotore del Referendum sulla Caccia che come è noto propone di impedire che i cacciatori possano entrare nei terreni e sulle coltivazioni dei privati senza autorizzazione da parte dei proprietari e dei coltivatori esprime seria preoccupazione per l'approvazione del Disegno di Legge al Senato ed ora in attesa d'esame a Montecitorio.
Quale istituto cui la stessa Corte Costituzionale riconosce la caratteristica di 'potere dello Stato' attiverà quindi ogni opportuno conflitto anche istituzionale volto a denunciare, superare e sanzionare il persistente sequestro del diritto dei cittadini di conoscere per deliberare, attuato sin dall'inizio della raccolta firme, sul tema della caccia, onde continuare a legiferare secondo gli interessi particolari della corporazione dei cacciatori e dei produttori di fucili.
Il Comitato promotore ha analizzato il disegno di legge che nella forma e nella sostanza non recepisce affatto l'istanza referendaria ed ha chiesto un'audizione al Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, on. Alfonso Pecoraro Scanio, affinchè i cittadini vedano rispettato il proprio diritto di voto referendario sulla materia.
Il Comitato rivolge infine un appello particolare alla grande maggioranza degli agricoltori, dei grandi e piccoli proprietari terrieri, delle società di agriturismo che verrebbero seriamente danneggiati da questa normativa antidemocratica e corporativista.