Chiedo scusa per il fatto che ogni tanto spunto come un fungo nella conferenza di MCP, ma e' evidente che lo faccio perche' nutro una certa simpatia, che sto coltivando, proprio per MCP.Volevo solo dire che il finanziamento ai partiti, ai giornali dei partiti, alle societa' editoriali dei partiti, alle campagne elettorali dei partiti e' immorale, ma e' anche ingiusto.
Infatti, sulla base di criteri del tutto risibili, distingue tra figli e figliastri, finanziando soltanto chi, alla fin fine, ha gia' una certa forza politica.
La risposta non puo' essere "o tutto o niente", cioe' non si puo' tagliare i finanziamenti alla politica, ne' distribuire a pioggia contributi a tutti quelli che fanno un giornale o un partito.
Bisognerebbe studiare dei meccanismi "qualitativi" per il finanziamento della politica, perche' quelli "quantitativi", benche' piu' obiettivi, sono utilizzati dai burocrati dei partiti per portare soldi ad una baracca che costa molto, in termini di lavoro, di investimenti, di visibilita'.
Vorrei infine sottoporre all'attenzione dei lettori di questa conferenza un argomento, che peraltro ritengo noto a molti. Si potrebbe prevedere il finanziamento dei proponenti proposte di legge d'iniziativa popolare dopo il deposito presso la Corte di cassazione, cosi' come avviene per i comitati promotori di referendum dopo il giudizio di costituzionalita'. All'atto della presentazione della proposta di legge d'iniziativa popolare, corredata delle prescritte firme valide, si potrebbe riconoscere un rimborso delle spese sostenute ai proponenti, identificati come i primi 10 firmatari che hanno effettuato il deposito presso la Corte di cassazione.
La Camera che riceve la proposta di legge valida potrebbe provvedere a liquidare il rimborso.
Sarebbe un modo per dare un finanziamento a chi offre un contributo propositivo e di "qualita" alla politica, al di la' delle appartenenze partitiche.
Chiedo scusa per questa intrusione e ringrazio MCP per questo spazio. Saluto anche il Sen. Pietro Milio del quale apprezzo da tempo la coerente battaglia politica.