La notizia dello sciopero della fame utilizzato da Marco Pannella
contro la decisione di fissare al 15 giugno la data del voto referendario
mi sgomenta come nfino ad oggi on mi era mai successo.
E' stata certo una iniziativa legittima, non mi interessa se giusta,
quella che ha visto porre da parte del movimento la questione rispetto
al governo nelle settimane passate.
Pero' non si puo' ignorare che la decisione e' formalmente corretta,
che il voto referendario a giugno ha dei precedenti, che siamo nei
limiti previsti dalla legge pur se all'ultimo giorno utile.
Credo che nelle intenzioni di chi ha deciso si possa senza troppo
sforzo rilevare una certa avversita' rispetto a noi movimento
e al referendum come strumento. Pero' la Legge e' Legge.
Il problema e' che la corte costituzionale ha predisposto un
bel pacchettino referendario fatto apposta per mettere a rischio
il raggiungimento del quorum. Esclusi i temi piu' forti c'e'
davvero il rischio (e maggiormente a giugno) di non farcela.
Ma allora lo sciopero della fame Marco Pannella lo faccia contro
gli interlocutori giusti: i giudici costituzionali