questo è un momento cruciale per l'impegno riformatore, democratico e referendario e per la conquista di uno stato di diritto. L'attacco del regime all'istituto referendario, che è un attacco feroce alle possibilità di cambiamento e di riforma in Italia, è sotto gli occhi di tutti. La sentenza liberticida della corte costituzionale e la decisione del governo di fissare la data per la convocazione referendaria al 15 giugno, sono segnali chiarissimi del fatto che si vuole l'abolizione completa dello strumento referendario, di una parte costitutiva ed essenziale della democrazia italiana.

Non è il momento di attendere ma è ora di agire, di insorgere contro l'opera violenta di un regime che si pone sempre più al di fuori della propria legalità, di un regime fuori legge. Con le assemblee che si sono svolte finora si sono costituiti soltanto 11 club; si tratta di un numero non solamente esiguo ma grottesco, rispetto alla necessità della lotta partigiana per la difesa del diritto che ci vede mobilitati pressochè da soli, come (e forse più) di un tempo. Delle 66 assemblee convocate ne restano da svolgere 31. Vi invito, quindi, a mobilitarvi e a prodigare il massimo impegno per far sì che da tutte queste assemblee nascano nuovi club, e che nuove assemblee costitutive siano immediatamente indette.

Soltanto 26 sono i club che si sono costituiti per il 1997 e soltanto 6 di essi hanno almeno 40 iscritti. E' necessario, dunque, che in pochi giorni ci si attivi affinchè i club che non hanno ancora raggiunto la soglia minima dei 40 iscritti la realizzino al più presto.

L' apporto di energie nuove e diffuse sul territorio nazionale, il ritorno forte di "stanchi" e "scorati" sono indispensabili per rilanciare la lotta.

Un cordiale saluto,

Mariano