Ringrazio Giulio Manfredi per l'aiuto.* (Prima facciata)
LA NUOVA GENERAZIONE...DELLA LEGALIZZAZIONE
La generazione dei vostri nonni e dei vostri genitori conquistò la legalizzazione del divorzio, e la difese con un referendum da chi credeva che l'unità delle famiglie si potesse e dovesse imporre con i carabinieri. Qualche anno più tardi ottennero, sempre attraverso la mobilitazione personale ed il voto referendario, la legalizzazione dell'aborto, per ridare alla donna il diritto ad una maternità responsabile e per sconfiggere le tragedie degli aborti clandestini.
Oggi c'è una nuova importante battaglia da combattere, una battaglia di civiltà e di libertà: eliminare quelle leggi irresponsabili e violente che hanno fatto di alcune sostanze stupefacenti (a volte meno dannose del tabacco o dell'alcol, come hashish e marijuana) delle armi devastanti consegnate nelle mani della mafia e della criminalità organizzata.
La nuova generazione, quella di chi oggi ha vent'anni o quattordici, paga più di tutte l'assurdità del proibizionismo. Per questo è la nuova generazione la più consapevole, la meglio attrezzata per regalare all'Italia e all'Europa un'altra grande conquista civile: la legalizzazione delle droghe, a partire dalla legalizzazione di hashish e marijuana.
Per vincere occore muoversi subito, altrimenti si rischia che la follia dei potenti rimanga legge per altri trent'anni. Marco Pannella è pronto ad andare in galera per cambiare le leggi criminali sulle droghe. Sta già affontando tre processi per aver distribuito, pubblicamente ed autodenunciandosi, centinaia di grammi di hashish. Cinque suoi compagni di lotta hanno fatto lo stesso. Ma una vittoria è pensabile soltanto se la loro galera servirà anche a liberare le energie e le speranze di una generazione. Perchè questo sia possibile , ti chiediamo di manifestare da subito il tuo sostegno a Marco e agli altri. Un sostegno concreto, per organizzare la mobilitazione attorno alle tue stesse idee e speranze.
Fatti vivo.
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Marco legalizziamola!
Nome
Cognome
Indirizzo
E-mail
Aderisco alla campagna "Marco legalizziamola!" con lire...
Mi iscrivo al Cora (Coordinamento Radicale Antiproibizionista) con lire....(quota minima 100.000)
Mi iscrivo al Movimento dei Club Pannella-Riformatori con lire...(quota minima....)
*(seconda facciata)
VIOLARE UNA LEGGE INGIUSTA PER AFFERMARE UNA LEGGE MIGLIORE
"Se fumando sarà possibile ottenere una legge più giusta sugli stupefacenti, se fumando potremo salvare la vita di un ragazzo, se non c'è altra scelta, persino fumare è opera di governo. Opera di governo è assicurare leggi che invece di condannare la gente a morte diano vita e felicità. Un affare di tutti...Contrastare millimetro per millimetro la violenza del regime...Tentare subito, ora e qui, giorno dopo giorno, di prefigurare e costruire una società diversa".
Sono parole pronunciate da Marco Pannella nel luglio del 1975, a Roma, in carcere: è stato arrestato perchè nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del Partito radicale, ha fumato uno spinello di fronte a due poliziotti dell'antidroga. Lo scandalo è grande. Il commissario di polizia che ha messo le manette a Pannella gli invia poi un telegramma di solidarietà. L'opinione pubblica italiana si accorge finalmente dell'esistenza del problema droga e di una legge in materia vecchia e ingiusta, che condanna a due anni di carcere chi è beccato con due grammi di hashish; una legge che il Parlamento non sa e non vuole modificare. La disobbedienza civile di Pannella spinge altri a prendere posizione, spinge la politica a muoversi. A dicembre il Parlamento approva una nuova legge che separa il reato di consumo da quello di spaccio.
Violare una legge ingiusta, autodenunciandosi, e raccogliere le firme per dare la possibilità ai cittadini di esprimersi su tale legge, hanno rappresentato due costanti dell'iniziativa radicale, sulla droga come sull'aborto, sull'obiezione di coscienza o i reati d'opinione.
Nel 1979 Jean Fabre (Segretario del partito) e Angiolo Bandinelli ripetono il gesto di Pannella, per chiedere la modifica della legge in senso antiproibizionista.
Nel 1980 il Partito radicale raccoglie 500.000 firme autenticate per la legalizzazione della marijuana. La Corte costituzionale nega agli italiani il diritto di votare su questo.
Nel 1993 la maggioranza degli elettori dice SI all'abolizione del carcere per i consumatori (che era stato reintrodotto da Craxi) e alla libertà terapeutica dei medici nel curare i tossicodipendenti.
Nel 1994 il CORA deposita una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della marijuana, che ancora oggi i partiti non hanno il coraggio di discutere in Parlamento.
Nel 1995, durante la campagna per la raccolta delle firme su diciotto referendum, tra cui quello per la legalizzazione delle droghe leggere, tre nuove azioni di disobbedienza civile riaprono il dibattito nel Paese: ad agosto Rita Bernardini, Benedetto Della Vedova, Marco Pannella, Vittorio Pezzuto, Mimmo Pinto e Paolo Vigevano distribuiscono centinaia di grammi di hashish al mercato di Porta Portese a Roma; a dicembre Marco Pannella consegna 130 grammi di hashish in diritta TV alla conduttrice Alda D'Eusanio davanti a milioni di telespettatori; ancora a dicembre Pannella distribuisce 2,6 grammi di hashish a Piazza Navona a Roma, sempre autodenunciandosi.
Per tutte queste azioni gli imputati volontari stanno affrontando le fasi preliminari dei processi.
Ora che la Corte costituzionale italiana ha nuovamente sequestrato il diritto di voto ai cittadini, i tre processi in corso rappresentano degli avvenimenti decisivi, attraverso i quali è possibile, è indispensabile far scoppiare, anche a livello internazionale, tutte le contraddizioni del proibizionismo, per ottenere leggi nuove e migliori.