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Conferenza Movimento club Pannella
Lucchiari Maria Grazia - 25 marzo 1997
6 - MAR- 97
REFERENDUM ED ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Una mozione presentata al Consiglio regionale del Veneto da Fabrizio De

Checchi, Consigliere regionale di Forza Italia chiede che vengano abbinate le

elezioni amminitrative con i referendum.

In una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimo, il presidente della

Repubblica, su proposta del ministero dell'Interno, fisser{ la data di voto per gli undici

referendum dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale lo scorso 30 gennaio. Il

ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, ha stabilito che il 27 di aprile (primo turno) e

l'11 maggio (eventuale ballottaggio) i quasi nove milioni di cittadini interessati

rinnoveranno le amministrazioni comunali della propria citt{, lasciando intendere che a

parere del governo sarebbe meglio non far coincidere il voto referendario con quello per

l'elezione diretta del sindaco. A questo punto la data per la consultazione referendaria }

pressoch} scritta. Domenica 15 giugno, ovvero l'ultimo giorno disponibile secondo la

legge.

Il Veneto } tra le regioni che guidano l'iniziativa dei cinque referendum federalisti

rimasti dopo la decisione della Corte costituzionale. Per Fabrizio De CHECCHI

consigliere di Forza Italia," La questione delle date } solo apparentemente una

questione marginale. Spostando all'ultimo giorno utile il voto, da un lato si tenta di

prendere tempo per cercare una soluzione legislativa che possa evitare i referendum,

dall'altro si spera che a met{ giugno la gente vada al mare e non si raggiunga il quorum

necessario a rendere valida la consultazione". Per scongiurare tale ipotesi Fabrizio DE

CHECCHI ha presentato oggi una mozione al Consiglio regionale alla quale hanno

aderito 31 consiglieri esponenti di Forza Italia, Legangono messi in votazione addirittura

insieme alle presidenziali. Convocare i cittadini alle urne per il voto referendario in data

15 giugno significherebbe voler correre il rischio di non raggiungere il numero minimo

di voti necessario a rendere validi i referendum, procurando cos~ un grave danno alla

democrazia e allo stesso tempo vanificando lo sforzo economico necessario".

 
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