dal quotidiano "Il Giornale" del 26 marzo 1996, pagine culturaliocchiello:
Gli anarco-capitalisti arrivano in Italia. La loro societa' ideale e' il Far West, la loro legge il libero mercato. E vorrebbero comprarsi persino il chiaro di luna.
Titolo:
E SE PRIVATIZZASSIMO ANCHE LE BALENE?
(immagine di una coda di balena mentre il cetaceo si immerge nel mare ....)
di Silvia Grilli
La liberta' si fonda sulla proprieta' privata, le tasse sono un furto gigantesco e incontrollato, lo Stato e' il nostro nemico piu' temibile, un'indebita costruzione metafisica fondata sullaa prevaricazione. Lo Stato e una cricca di parassiti, un'associazione per delinquere che vive di estorsione e rapina istituzionalizzata ai danni del resto dei cittadini. L'untico ordine possibile e' quello spontaneo del libero mercato, dove le preferenze individuali possono incontrarsi. Perco' privatizziamo tutto: la giustizia, la legge. la polizia, le strade, la scuola, la previdenza sociale, gli elefanti. gli oceani. le baIene, l'aria e anche il chiaro di luna. Produciamo noi i servizi demandati allo Stato e arriveremo alla nuova liberta' senza Stato.
Radicalmente libertarie, affascinanti, vivaci, ma anche semi sconosciute. queste sono le idee degli anarco-capitalisti. Un'etichetta che in Europa sembra un errore, una contraddizione, un ossimoro. Ma negli Stati Uniti, dove la liberta' fondata sulla proprieta e' il fine piu' alto della societa', gli anarco-capitalisti o "libertarians" esistono come partito politico dal 1971, quando il movimento nacque da un gruppetto di persone riunite in un salotto colto del Colorado. Ogggi e il terzo party americano e nel suo anno migliore, il 1978, riusci' a raccogliere un milione e 250 mila voti. Considerato di estrema destra per la sua posizione su proprieta' ed economia, di sinistra per l'atteggiamento venso i diritti civili e l'avversione alla guerra, piu' che un partito il "libertarianism" e' la costruzione di una morale adeguata al capitalismo del laissez-faire.In Italia questo filone del pensiero liberale fece una fugace quanto trascurata apparizione nel dibattito politico 20 anni la con la rivista Clauustro
fobia, oggi conosce a Milano una nuova quanto tenue primavera con un gruppusculo di adepti. Coordinati da Davide Leonardi, hanno dato vita all'Associazione di cultura libertaria Murray Rothbard, dal nome del piu' noto libertarian contemporaneo, uno dei maggiori economisti americani di scuola austriaca, morto nel 1995 e pubblicato in Italia dalla casa editrice Liberilibri di Macerata. E l'altra sera, alla sede dell'associazione per l'iniziativa radicale Enzo Tortora, un gruppo d'intellettuali anarco-capitalisti si e' chiesto come sia possibile dibattere di libertarianismi in Italia. "Anche se e' prematuro - come ha detto Luigi Marco Bassarti, Storico del pensiero politico americano ed esegeta di Rothbard in Italia - parlare di anarco-capitalismo in un Paese come il nostro che ha gia' visto il fallimento totale del liberalismo classico. Quello, per intenderci. di John Locke che voleva inchiodare il potere statale entroi propri limiti.
E tuttavia se le idee hanno, come hanno, conseguenze, anche il dibattito sul libertarianism puo' servire a organizzare quel pensiero che faccia da argine alla prevaricazione dello Stato a cui hanno abdicato, come diceva Rothbard, cittadini "inebetiti" dalla superstizione: "Uno dei fattori che permette al governi di compiere quelle mostruosita' che abitualmente comtnettono e' il senso di legittimita' conferita loro da cittadini inebetiti. Il cittadino medio e' stato condizionato a tal punto da accettare l'idea che lo Stato sia il suo Sovrano legittimo e che sarebbe cattiveria o pazzia rifiutarsi di obbedire ai suoi dettami". Sarebbe cattiveria o pazzia rifiutare il monopolio statale della tassazione, della moneta, della giurisdizione, della violenza? Sarebbe cattiveria o pazzia disconoscere oligarchie politiche, burocratiche, poliziesche e giudiziarie, che si fanno chiamiare Stato e confiscano la nostra liberta', cioe' la proprieta' privata? Rivalutiamo - sostengono e non e' una provocazione gli anarco-capita
listi -Il selvaggio West". Il suo sistema di organizzazione privata della societa' era molto piu' efficiente di quanto si pensi, e la fornitura privata di senrvizi di sicurezza e giustizia puo' essere un esempio per le societa' contemporanee.
Poiche' l'assenza del capitalismo, per i libertarians, e' Ia causa di tutti i mali, l'assenza del capitalismo e' anche la causa del degrado ambientale. A cui gli anarco-capitalisti contrappongono la piu' utopica (anche se Rothbard insisteva sulla concretezza degli obiettivi libertari) delle loro tesi: I'ecologia di mercato. E non ridete. "Perche' aria, acqua, fiumi, laghi, spiagge, foreste sono inquinati?", si e' domandato l'altra sera Guglielmo Piombini. "Perche' sono tutti beni su cui mancano diritti di proprieta'".
Piombini, giovane saggista, e' autore di un libello dal titolo illuminante, Privatizziamo il chiaro di luna (Leonardo Facco editore), in cui sviluppa alcune idee anarco-capitaliste sull'ecolologia. Tra cui una tesi del biologo Garret Hardi, pubblicata su Science del 1968. Diceva Hardin che "le tragedie dei beni collettivi si verificano in quello che e' il dominio pubblico per eccellenza, I'ambiente ecologico".. L'unica soluzione sarebbe allora privatizzarli, questi beni collettivi. Solo il mercato per gli anarco-capitalisti, puo' conservare la natura, fare l'aria salubre, salvaguardare la sopravvivenza delle specie in via d'estinzione. Ascoltateli, quelli che vorrebbero pinvatizzare anche il chiaro di luna: "Percio' diamo il mare ai privati, recintiamo gli oceani, creiamo un libero mercato in cui coloro che inquinano convengano con chii viene danneggiato un prezzo per continuare la propria attivita'. Compriamoci i bisonti e anche le balene. Perche' solo privatlzzandoli., come si e' fatto coi suini, si riso
lvorebbe il problema della loro estinzione". Anche questo e' il sogno americano.