OGGI L'ASSEMBLEA A TORINO PER LA RIFORMA STATUTARIA. PRODI DIFENDE IL GOVERNO
STET, SULLA "GOLDEN SHARE" E' BATTAGLIA
GIA' DENUNCE ALLA CONSOB E IN PROCURA
ROMA. All'assalto della golden share. Alla vigilia delle assemblee straordinarie di Stet e Telecom italia che oggi a Torino dovranno ratificare i poteri speciali per il Tesoro nella compagine azionaria della società da privatizzare, le opposizioni politiche criticano la scelta del governo e in qualche caso passano ai fatti. Romano Prodi ritiene invece che la "golden share", che oggi sarà introdotta negli statuti della Stet e della Telecom in vista poi della loro fusione, consentirà al "governo di tutelare gli interessi generali della collettività in situazioni estreme di conflitto tra questi ultimi e gli interessi della nuova proprietà".
Il clima è surriscaldato. Il Comitato promotore dei referendum (tra cui proprio quello sulla golden share) i cui esponenti saranno oggi in assemblea come azionisti. ieri Benedetto Della Vedova ha presentato un espostodenuncia alla procura di Roma e a quella di Torino, nonché una segnalazione alla Consob, riguardo alla mancata comunicazione da parte della Stet alla Consob della modifica statutaria relativa alla golden share. "Tale comunicazione - sostiene Della Vedova - secondo i termini di legge doveva pervenire almeno 10 giorni prima dell'assemblea straordinaria".
Una denuncia che sembra però destinata a cadere nel vuoto visto che fonti ufficiali della Consob, ripercorrendo le informazioni arrivate da Stet e Telecom Italia, affermano di ritenere "tempestive" e "corrette" le comunicazioni ricevute. La Stet e la Telecom, fa sapere la Consob, hanno reso noto il 7 marzo alla Commissione la convocazione straordinaria dei soci per il 26 marzo per la modifica dei rispettivi statuti con l'introduzione dei poteri speciali ai sensi della legge 474 del 30 luglio '94 sulle privatizzazioni. Nella legge - sottolinea la Consob - i poteri speciali contemplati sono ben specificati e, quindi, la comunicazione ricevuta è da ritenere sufficiente e inviata nei tempi prescritti. E pure la Borsa sembra prendere in scarsa considerazione l'ipotesi di ostacoli sulla strada della Stet: ieri il titolo ha guadagnato il 3,75%, con rialzi solo di poco inferiori per Telecom e Tim.
In campo anche il responsabile economico di Forza Italia, Antonio Marzano, il quale invita il neopresidente della Stet Guido Rossi, "che prima della sua nomina si era espresso più volte contro la golden share" a dare "una prova apprezzata di coerenza" opponendosi alla sua introduzione "anche a costo, ove necessario, di rimettere il proprio mandato".
Soddisfatto delle scelte del governo è invece il responsabile economico di Rifondazione, Nerio Nesi, secondo il quale "quanto Ciampi ci aveva promesso è stato fatto: avevo chiesto una golden share con tutta l'ampiezza e la lunghezza possibile". Per Nesi però rimangono "aperti" ancora vari problemi di merito e di metodo: dalla durata dell'azione d'oro, che deve essere al minimo di tre anni, alla presenza di soci stranieri nell'azionariato Stet.
[r. e. s.]