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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 26 marzo 1997
Da "Il Giornale" del 26 marzo 1997 - pag.15

PER LA CONSOB LE COMUNICAZIONI SONO ARRIVATE IN TEMPO MA GLI AZIONISTI PIU' PICCOLI PROTESTANO

STET, I SOCI MINORI DANNO BATTAGLIA

Oggi assemblea della finanziaria e di Telecom per modificare gli statuti e varare la golden share.

ROMA - Sono le assemblee delle polemiche quelle che si svolgeranno oggi a Torino. I piccoli azionisti di Stet e Telecom sono pronti a dare battaglia contro le modifiche degli statuti e l'introduzione della golden share. A dar man forte arriveranno "truppe" da altre città guidate da Marco Pannella. I promotori del comitato del referendum per l'abolizione della golden share annunciano di essere presenti in massa e di aver presentato un espostodenuncia alle Procure di Roma e Torino perché - secondo loro - la Consob non avrebbe ricevuto nei tempi previsti la comunicazione per le modifiche statutarie.

Nonostante la polemica si trascini da giorni e giorni, la Consob si affida a una risposta ufficiosa. Niente di ufficiale. Parlano non identificabili "fonti della commissione". Una replica irrituale e forse tardiva. Per la Consob si è svolto tutto regolarmente. Le informazioni sono giunte nei tempi previsti, quindi tutte queste polemiche sono fuori luogo.

Saranno fuori luogo ma continuano ad impazzare nel Palazzo. Corrado Stajano, presidente della commissione Trasporti della Camera, avverte che "la diffidenza resta". Del decreto, varato lunedì, che fissa i limiti dell'azione d'oro, ancora non si conoscono i contenuti. "Pare singolare che io non abbia ancora ricevuto il testo del provvedimento", protesta Stajano. "Impostare un discorso solo sulla golden share - aggiunge - è certamente legittimo ma politicamente non molto convincente. Credo ad altre formule, come per esempio la public company".

Perplessità anche in casa di Rifondazione comunista, alla quale evidentemente non basta la golden share al 3%, come ha deciso Palazzo Chigi. " I nostri dubbi sull'opportunità di privatizzare la Stet restano", dice Armando Cossutta, presidente di Rc. I dubbi per Nerio Nesi, responsabile economico di Rifondazione, si appuntano soprattutto sul passaggio della concessione. "Il codice postale prevede - ricorda Nesi - che una concessione sia assegnata senza gara solo a una società in cui il pubblico sia in maggioranza: Stet e Telecom non sono più in questa situazione".

Critiche piovono anche dal Polo. L'economista Antonio Marzano invita Guido Rossi ad essere coerente. "Il neopresidente della Stat - ricorda il deputato di Forza Italia - prima della sua nomina si era espresso più volte contro la golden share. Potrebbe dare una prova apprezzabile di coerenza se si opponesse all'introduzione della golden share anche a costo, ove necessario, di rimettere il madato". Domenico Gramazio di An, invece, vuole che l'ex senatore della Sinistra indipendente si dimetta dalla Stet e "dagli altri incarichi assegnati da enti e aziende pubbliche perché incompatibili con altri incarichi che Rossi ricopre come consulente privato".

f. pe.

 
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