Per cominciare, spero che il quesito referendario sulla legge Merlin non sia solo un riempitivo necessario per raggiungere il quorum di venti referendum.

Leggendo alcuni messaggi, ho poi appreso che "esperti" del movimento si starebbero occupando della questione. Allora, forse, più che un referendum tappabuchi, si tratterebbe d'un referendum portante della prossima campagna referendaria.

Questi indizi, raccolti qua e là, confermano i miei dubbi sul metodo che si sta seguendo nella scelta dei prossimi quesiti referendari. Le proposte certo non mancano: ci sono almeno tre nuovi quesiti elettorali e un quesito sui reati d'opinione nei confronti del presidente della Repubblica (per parlare di quelli che conosco), e altri ancora.

La sensazione che hanno in molti, ma che sicuramente ho io, è che si voglia a tutti i costi formare una coalizione antireferendaria la più ampia possibile.

E che senso ha fare un referendum sulla Merlin, anche qualificandolo come liberale e libertario (e forse anche liberista)?

E poi, che si vuole abrogare? L'intera legge? In questo caso, la riapertura delle case chiuse sarebbe quantomeno doverosa. Una parte della legge? Ma quale? E per far che?

E con quali argomenti? Far pagare le tasse alle prostitute? E i prostituti? Di quelli, certo, non si può parlare, per una serie di ragioni socio-culturali. Ma questo è un altro discorso.

Ma poi, chi andrebbe a controllare che le sciure rilascino regolare scontrino fiscale, e che i clienti-consumatori lo chiedano?

Qualcuno sa forse che quota di mercato abbiano viados e prostitute clandestini?

Infine, non è per far torto al Perduca, ma è seriamente convinto che, alla fine, tanto per cambiare, prevarrà la visione libertaria, e non quella monopolistico-statalista?