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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 28 marzo 1997
Da "IL GIORNALE" del 28 marzo 1997 - pag. 17

STET: CRESCE IL PARTIRO ANTCIAMPI

Privatizzazioni

Anche Segni contrario alla golden share: residuo statalista

Roma.

Un mondo di telefonini. Almeno in Italia, come sogna Vito Gamberale. "Il nostro obiettivo - dice l'amministratore delegato di Tim al Wall Street Journal - è quello di dare un telefonino a tutti i 40 milioni di italiani adulti. E potremmo puntare pure ai loro cani" aggiunge riferendosi a "Ogni uomo e il suo cane", lo studio della Salamon Brothers. L'obiettivo 40 milioni comunque è ancora molto lontano. Gli abbonati al gestore pubblico sono più di 6 milioni, grazie anche al lancio di Timmy, il cellulare con la carta prepagata, che da solo in appena cinque mesi ha registrato un milioni di abbonati. Quest'anno, il gestore pubblico si dovrebbe avvicinare a quota 8 milioni. Le previsioni parlano di un milione e 800 mila nuovi supporter di Tim nel '97. La società di Gamberale e Telecom sono le galline dalle uova d'oro della SuperStet, ce sarà sul mercato di giugno. Perché, come sostiene la Goldman Sachs, Tim sarebbe "il più redditizio getosore di telefonia mobile in Europa" basandosi sul fatto che nel '96 ha chiuso

con un utile di 930 miliardi su un fatturato di 7.348 miliardi. Sempre polemiche, intanto, sulle privatizzazioni della Stet. Il Polo (e non solo) è sempre scatenato contro la golden share. Adesso sul fronte dei contestatori sale anche Mario Segni. "E' un'inaccettabile residuo statalista" tuona il leader pattista. Preoccupato che "l'azione pesante", con cui dovrebbe controllare il colosso di tlc, non eviterà la costituzione di monopoli privati. "Il rischio maggiore è che possa verificarsi il bis dell'operazione Banca commerciale . Cioè -spiega Segni un nocciolo duro di azionisti che, in barba a tutti i progetti acquista con pacchetti limitati il controllo della società. Proprio come è avvenuto con la Comit".

f.pe.

 
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