REFERENDUM, IL DELITTO E' PERFETTO
Di Marco Pannella
Il Governo doveva fissare le date per la tenuta dei referendum e quella del turno delle elezioni locali, comunali. I referendum, in numero 11, riguardano 49 milioni di elettori, per votazioni di carattere politico nazionale; comportano l'uso teorico di 540.000.000 espressioni di voto, di oltre mezzo miliardo di schede. Le amministrative sono, come non sarebbe nemmeno il caso di sottolineare ovunque vigesse un minimo di senno, amministrativelocali. Il Governo, invece di indire prima la prova di maggiore e incommensurabile significanza istituzionale e popolare inopinatamente ha fissato, con larghissimo anticipo e senza preavviso, il 17 febbraio, il turno delle amministrative per il 27 aprile. Perché? Tutto calcolato. In tal modo, inventando il carattere "nazionale" della campagna, sequestrando ai poteri ed ai soggetti amministrativi e locali quel che loro appartiene, per attribuirli ai soggetti politici nazionali, si poteva infliggere agli odiati referendum residui l'ultimo colpo, mortale, facendoli tenere il
15 giugno, quando, secondo i dati ufficiali, almeno il 5% dei cittadini è in ferie scaglionate (scaglionate secondo direttive e indirizzi pubblici, oltreché dei settori interessati al turismo), e quindi in pratica impossibilità di esercitare il loro diritto di voto. Secondo le statistiche, i referendum nel mese di giugno hanno riportato il 54% dei votanti. Meno cinque, e il delitto è perfetto. Sin dal primo momento noi abbiamo colto e denunciato il duplice carattere violento e antiistituzionale del comportamento del Governo, cercando di correggerlo, pensando inizialmente ad un errore del Governo in quanto tale, anche se non di tutti i suoi membri . Ci siamo fidati dell'attenzione del Presidente del Consiglio. I mass media, tutti i direttori (tranne Diaconale), e i "grandi del settore, hanno seguito la regola: le nostre opinioni sono irrilevanti, diventano clandestine appena espresse. Ora, quando le conseguenze ne toccano le attività, gridano e denunciano lo scandalo. Che bella morale! Intanto i giorni passan
o. Non è già più possibile far tenere i referendum per l'11 maggio. Oggi per il 18 maggio, il 5 aprile per il 25 maggio Tranne Ostellino, nessuno dei tanti editorialistiprincipi si sono accorti di nulla. Grazie.