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Segreteria Rinascimento - 29 marzo 1997
Dal "CORRIERE DELLA SERA" DEL 29 MARZO 1997 - pag.7

BONINO: ECO E BOBBIO, DOVE SIETE FINITI

Il Commissario europeo denuncia l'indifferenza nel nostro Paese

"Gli intellettuali se ne stanno zitti, anche quando Irene Pivetti incita al razzismo

di Antonio Troiano

MILANO "D'accordo, domani è Pasqua, tutti sono impegnati a comprare uova di cioccolata e colombe, ma è possibile che nessuno senta il bisogno di dire qualcosa sulla vicenda albanese. Dire basta a questi "linciaggi", al razzismo strisciante, agli sbarramenti. Dove sono finiti i nostri intellettuali. Dov'è finito tutto lo schieramento progressista. Irene Pivetti, ex presidente della Camera, cattolica praticante, dice buttiamo a mare questi delinquenti e nessuno dice nulla. Nessuno dei nostri intellettuali sente il bisogno di intervenire. Proprio nel giorno in cui, tra l'altro, a poche miglia da Brindisi una imbarcazione si è ribaltata e ci sono stati dei morti. Dove sono finiti personaggi come Umberto eco, Alessandro Galante Garrone, Norberto Bobbio. Dove?". Il commissario europeo per gli aiuti umanitari Emma Bonino si dice "allibita". "In questi giorni ho letto i giornali, guardato le agenzie alla ricerca di un segnale, ma inutilmente. Eppure l'Albania e lì a 50 chilometri da noi. Un intero Paese che implode

e rischia di provocare alter metastasi nelle regione, che sia il Kosovo o la Macedonia. Insomma una metastasi abbandonata nel Sud est europeo. E noi cosa abbiamo fatto? Nulla. Tutti in silenzio". "Nei mesi passati nessuno si è preoccupato di quello che stava succedendo in Albania - continua Emma Bonino - abbiamo creduto che una pura riforma economica di tipo liberale, quanto mai dovuta, ma forse troppo accelerata nei tempi e non accompagnata da istituzioni democratiche credibili e forti, potesse bastare. Ma la crisi finanziaria si è tradotta in un collasso politico. Spero che tutto questo ci serva da lezione per il futuro. Per non commettere più questi errori. Gli investimenti europei in Albania dal '92 a oggi sono stati di 600 milioni di dollari (oltre 950 miliardi di lire). In un rapporto procapite, l'aiuto più alto mai dato a un Paese. Eppure meno di un terzo di questa somma è andata alla promozione delle istituzioni civili. L'Albania è un problema europeo e il vero dramma è che l'Europa non ha un disegn

o strategico per questo "buco" del Sudest europeo. Una situazione patita più dall'Italia che da altre parti". C'è tuttavia un errore da parte dell'opinione pubblica italiana, aggiunge Emma Bonino: "avere come unica preoccupazione i 10 mila profughi. Così si rischia di non vedere il vero problema. Si rischia di vedere l'albero e non la foresta. Non vorrei ripetere un abusato paragone ma la Germania dal '92 ospita 400 mila bosniaci; 120 mila ne ospita l'Austria; 12 mila il Lussemburgo, decine di migliaia la Svezia. Recentemente la Francia ha assorbito 14 mila zairesi e altri si aggiungeranno. Allora 10 mila albanesi non possono provocare una psicosi generale, al punto che qualcuno pensa di buttarli a mare. Trovo davvero irresponsabile questo incitamento alla xenofobia, poiché non è motivata dalle dimensioni del fenomeno ma meno ancora dalla nostra tradizione. Noi siamo stati per anni un Paese di grande emigrazione che ha tollerato per generazioni assurdi pregiudizi. "Allora pensando al nostro passato stupisce

che le affermazioni di Irene Pivetti non ricevano una reazione decente e ferma. Forse significa che abbiamo perso la nostra tradizione. Il Paese deve cominciare a fare una analisi seria sul nostro futuro multietnico. E io ho sempre pensato che a questo servissero gli intellettuali: ad anticipare il futuro e spiegarlo all'opinione pubblica. "Dobbiamo sapere - continua la Bonino - che non si potrà alzare una frontiera e tenere fuori merci e persone. La cosa più triste di questo penoso balletto italiano in cui nessuno accetta responsabilità è che di colpo i nostri intellettuali, abituati a guardare fuori, al resto de mondo, improvvisamente hanno nascosto la testa e non guardano più". Eppure in Francia scrittori, artisti , filosofi, hanno riconquistato le piazze, hanno fatto sentire la loro voce. Hanno contestato i potenti, si sono schierati con i "sans papier". E come ha scritto Maria Antonietta Macciocchi, i nostri "sans papier" oggi sono proprio gli albanesi. "Per questo i nostri intellettuali - aggiunge Emm

a Bonino - dovrebbero svegliarsi e schierarsi. Ricordarsi che tutti noi abbiamo un nonno, uno zio, un parente, che è dovuto andare in un altro Paese, perché in Italia non aveva futuro. Ciò che preoccupa è lo sbandamento dell'opinione pubblica che non è guidata da nessuno, le uniche direttive vanno verso la xenofobia. E' terrorizzante". Allora? "Allora se i nostri intellettuali, da Bobbio a Eco, anche se è impopolare, avessero il coraggio di dire: attenzione non è giustificato questo atteggiamento, dobbiamo prepararci al futuro. Sarebbe già qualcosa. Un segnale. Purtroppo tra gli intellettuali progressisti ci sono tutta una serie di signori che usano sempre e a sproposito la parola solidarietà. Poi, alla prima occasione vera per dimostrare la loro solidarietà non si sa dove siano finiti. Forse a comprare le uova di Pasqua".

 
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