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Conferenza Movimento club Pannella
Presciutti Dino - 2 aprile 1997
- INVIDIA PER UN GESTO DI CIVILTA' -

Una volta, sull'Unità del PCI togliattiano c'era una rubrica intitolata: " il fesso del giorno ". Oggi probabilmente sarebbe affollata come un naviglio albanese. Ma noi eviteremo di riesumarla. Anche perche' le persone con cui vogliamo polemizzare - per esempio Michele Serra - non sono affatto dei fessi, sono anzi assai intelligenti. Quindi sono ancora piu' colpevoli per le perfidie e meschine sciocchezze che scrivono.

Capisco l'imbarazzo e la vergogna di chi - schierato a priori con il governo - si trova a dover commentare una tragedia come questa e a dover giustificare la maldestra e assurda improvvisazione dei chiacchieroni al potere. Costa per chi sta a sinistra dover ammettere al naufragio anche della propria retorica solidarista. Ma almeno l'umanità e la pietà per le vittime, non costano nulla. Non sarebbe costato nulla al governo mandare almeno un sottosegretario a Brindisi per esprimere agli scampati tutto il dolore del nostro popolo ( sarebbe stata persino un'ottima mossa politica dovendo adesso inviare una spedizione in un'Albania furente con noi ). E invece niente. Piu' di ottanta morti, fra bambini e donne, e neanche uno straccio di presenza dello Stato. Neanche dal sempre loquacissimo predicatore del Quirinale e' arrivata una sola parola di partecipazione umana, proprio stavolta che sarebbe stata istituzionalmente doverosa ( l'Oscar se ne infischia pure della cristiana solidarietà quando i sondaggi dicono che

gli albanesi sono impopolari ).

Ma incredibile - dicevamo - e' anche il corsivo di Serra pubblicato ieri dall'Unità a proposito della tragedia dell'Adriatico. Nelle 210 parole da lui usate per coprire di bilioso e cieco rancore Il Giornale e l'opposizione, non ce n'era neanche una ( dico neanche una! ) di pena e compassione per quegli infelici ( del resto tutta l'intellighentsia progressista si e' distinta per la sua gelida indifferenza ). Domenica, Serra, pur di assolvere il governo, se l'era presa con l'Europa. Martedi' - come si e' visto - se la prende con noi e con l'opposizione che naturalmente e' cinica, incoerente e di infimo calibro. E il governo - da parte sua - se l'e' presa con le televisioni colpevoli di aver fatto vedere, fino in Albania, le immagini della disperazione e se l'e' presa addirittura con gli albanesi per in naufragio. Mai una autocritica . E soprattutto nessuna parola di compassione per le vittime.

Che squallore. Tutto sembra ridursi al gretto interesse di fazione politica. Perfino davanti alla morte prevalgono la propaganda e il linciaggio morale dell'odiato Nemico. Obbiettivamente ( lo dico con molta amarezza ) questa sinistra fa proprio schifo.

Accecata dal settarismo e' arrivata ad accusare il leader del Polo di essersi commosso di fronte ad un pover uomo, un albanese disperato che ha appena perso tre figli. Ieri anche dalle botteghe oscure della Stampa, sostenendo che " la classe dirigente ha dato uno spettacolo indecente ", si prendevano di mira soprattutto i " singhiozzi di Berlusconi ". Cosi' anche gli altri giornali governativi. Insomma, quando Berlusconi ha sorriso si e' scritto che si trattava di un sorriso " antidemocratico ". Quando ha un attimo di umanissima commozione viene criminalizzato come un cinico strumentalizzatore ( dalla sinistra, poi, che sulle tragedie ha sempre speculato ). Un giornale ieri e' arrivato a rimproverare Berlusconi perche' aiuta gli scampati " personalmente " cioe' di tasca sua, e non " tramite l'amministrazione pubblica ": questo sarebbe la prova che non distingue " fra azienda, partito e Stato ". E' il colmo.

Accecati dal livore non si sono neanche accorti che il leader del Polo, a Brindisi, ha addirittura evitato di attaccare davvero l'Esecutivo ( eppure avrebbe potuto pretendere le dimissioni del ministro, avrebbe potuto infierire su Prodi ) e ha messo sotto accusa la nostra colletiva mancanza di pietà. Ottaviano del Turco - che e' di sinistra ma non di mentalità comunista - lo ha lealmente riconosciuto: " la visita a Brindisi di Berlusconi e' un atto politico che fa onore all'opposizione e al suo leader. Anziche' cavalcare la vena xenofoba che aveva dominato l'opinione pubblica di questi giorni, Berlusconi ha presentato al mondo l'immagine di un Paese civile ".

Insomma, Berlusconi ha fatto esattamente quello che un politico meschino ( com'e' la classe dirigente dell'Ulivo ) per di piu' sotto elezioni non farebbe mai. Il contrario di una strumentalizzazione, perche' sapeva benissimo che la maggioranza del popolo italiano nutre sentimenti di grande ostilità verso gli immigrati albanesi e che questo sentimento ( a volte anche motivato ) e' diffuso soprattutto nelle città del Nord ( dove si vota ) e soprattutto nel suo potenziale elettorato. In pratica ha sfidato l'impopolarità.

E la sinistra - invece di accettare anch'essa di volare alto associandosi a questa battaglia di civiltà - ha provato addirittura a sobillare il dissenso contro Berlusconi nel Polo. E, con la Lega, cerca di approfittare della sua scelta impopolare per sottrargli voti alle prossime amministrative. Certo Berlusconi non intende dire che bisogna spalancare le frontiere a una dissennata invasione o alla criminalità, ma solo che di fronte ad una tragedia cosi' enorme non si puo' restare cinicamente indifferenti. Che in nostro Paese si coprirebbe di discredito.

Altro che strumentalizzazione. Di fatto e' andato deliberatamente contro il suo tornaconto elettorale immediato per affermare la civiltà e la dignità del nostro popolo di fronte al resto del mondo. Nei Paesi normali gli statisti ragionano cosi'. Il centrodestra farebbe bene a seguirlo. Lasci al centrosinistra la viltà stomachevole, la sua mediocrità e ipocrisia.

--- WinMMMR v1.70reg * Il Giornale, A.Socci

 
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