PANNELLA -MARTELLI, DUELLO SUI REFERENDUM

Il leader riformatore: "Giochi fatti. Speriamo che si inceppi come la lotteria della befana

Roma duello ieri tra Claudio Martelli e Marco Pannella. L'ex numero due socialista ha portato il suo sostegno alla campagna referendaria e durante un dibattito promosso dall'associazione "Società aperta" in favore dei trenta referendum all'esame della corte Costituzionale, si è confrontato con li lead3er dei riformatori Marco Pannella. E' stato uno scambio di vedute condito da qualche critica reciproca. Pannella ha sostenuto di fronte agli animatori dell'associazione (tra gli altri, Giovanni Negri, Pio Marconi, Massimo Teodori) che una forza liberale capace di rinnovare la società italiana già esiste: quella costituita dagli eredi del partito radicale. Martelli ha risposto a Pannella , sostenendo che "bisognerebbe porsi il problema di far nascere una forza liberalsocialista capace di progettare il nuovo" e ha indirettamente rimproverato Pannella di non aver "collettivizzato in modo maggiore il suo patrimonio politico". Sono stati affrontati anche gli altri temi che sono al centro del dibattito sulle riforme,

in primo luogo quello dell'alternativa tra Bicamerale e Costituente: Pannella ha bocciato entrambe le ipotesi: "La bicamerale è logora, la Costituente è solo l'ultima carta della partitocrazia". Quanto ai referendum, Pannella si è mostrato pessimista sulla possibilità che la Corte Costituzionale si pronunci in modo favorevole sulla loro ammissibilità: "I giochi referendari sono già fatti. Ormai c'è una sola possibilità: quella che accada ciò che è successo all'estrazione della lotterai della Befana, cioè che qualcosa si inceppi all'ultimo e scompagini i giochi". Claudio Martelli ha invece sostenuto che i referendum all'esame della Corte, sia quelli promossi da Pannella sia quelli chiesti dalle regioni, "sono ormai l'unico varco per arrivare a un compimento decente della contorta transizione italiana". Martelli si è soffermato in particolare sui referendum delle Regioni: "Lì c'è un inizio possibile di federalismo - ha detto - ben diverso da quello che sta spacciando il ministro Bassanini, i cui provvedimenti

riguardano semplicemente il decentramento amministrativo".