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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 3 aprile 1997
Da "L'OPINIONE" del 3 aprile 1997 - pag.1

SEGNI CON PANNELLA:ANTICIPIAMO I REFERENDUM

I fatti e le analisi

Abbinare i referendum alle elezioni amministrative del 27 aprile o comunque anticiparli il più possibile. E' la richiesta che Mario Segni rinnova in una lettera inviata a tutti i senatori alla vigilia del dibattito che impegnerà l'aula di Palazzo madama proprio sulla data referendaria già fissata per il 15 giugno. "Rinnovo il mio appello con maggiore convinzione", scrive Segni, perché sono intervenuti due "fatti importanti": il primo riguarda la decisione del governo di privatizzare la Stet attraverso il sistema della "golden share" che costituisce uno dei quesiti referendari. "Il secondo argomento - spiega - è che è in atto una campagna diretta a svuotare e possibilmente a cancellare, di fatti se non giuridicamente, l'istituto del referendum, senza peraltro affrontare il problema più grave che è sul tappeto, quello di uno strumento che salvaguardi la volontà referendaria dagli stravolgimenti del Parlamento (ultimo caso clamoroso al legge sul finanziamento dei partiti): Il rigetto da parte della Corte Costit

uzionale di gran parte dei quesiti, lo sfavore verso tutte le forme di democrazia diretta, fanno capire che vi è un clima da "da non disturbare il manovratore", che vede nel referendum un elemento di disturbo: A questo punto la scelta del 15 giugno, che aumenta il rischio di scarsa affluenza, è oggettivamente un tassello di questa tendenza". In particolare Segni si riferisce all'orientamento della Bicamerale a favore di un innalzamento del numero delle firme necessarie per depositare quesiti in cassazione. "Una decisione - conclude riferendosi ancora alla data del 15 giugno - che modificasse l'indirizzo governativo, che ad oggi non ha motivazioni convincenti, sarebbe un fatto di grande importanza": E con il leader pattista, in difesa dell'istituto referendario, si muovono anche diversi parlamentari europei (tra cui Stefano De Luca, Ernesto Caccavale, Gianfaranco Dell'Alba, Luigi Florio e Oliver Dupuis) preoccupati per i trabocchetti di Roma e per l'immobilismo che regna sul fronte delle riforme. Nel frattem

po continua il digiuno di Pannella e a cui hanno aderito un centinaio di cittadini, per spingere il governo a cambiare la data dei referendum. Si aspetta la risposta di Prodi.

 
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