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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 3 aprile 1997
Da "L'OPININE" del 3 aprile 1997-pag.1

E I PRESIDENZAILISTI PROPARANO LA CONTROFFENSIVA

Prima riunione dell'intergruppo

Ripassare al prossimo giro, oppure tentare il tutto per tutto: i sostenitori della riforma presidenzialista dello Stato sono ad un bivio. Ma a gettare la spugna non ci pensano neanche. No, non s'arrendono i parlamentari del Polo, i pattisti, né i club Pannella. E non s'arrendono neanche loro, Mariotto Segni e Francesco Cossiga, che ce la mettono tutta per diffondere la fede presidenzialista anche all'interno della Bicamerale. Eppure l'aria che tira non è certo delle migliori. "Qui c'è il pericolo che, in prima del comitato sulla forma di governo, e in commissione poi, si accordino sulla designazione del premier", avverte Diego Masi. Poco importa che prevalga il modello francese, americano oppure quello, tanto acro (a Segni), del sindaco d'Italia, la parola d'ordine è: premere per l'elezione diretta del capo dell'esecutivo. "I giochi non sono ancora fatti - spiega ancora Masi - dobbiamo insistere sull'elezione popolare del premier". E subito. Sì, perché proprio nei prossimi giorni - probabilmente intorno alla

metà del mese - la Bicamerale comincerà e decidere. All'inizio come proposto ieri mattina da Massimo D'Alema, ci saranno solo voti di "indirizzo", per fissare le strutture portanti e i muri maestri della nuova costruzione istituzionale (il metodo scelto ricorda molto quello ecclesiastico in uso ai sinodi a ai concili dove, dopo un'ampia istruttoria, si vota sugli indirizzi di fondo delle proposte con un placetnon placet e un placet iuxta modum (piace ma con certe correzioni). Si tratterà, secondo il vicepresidente della Bicamerale, Lepoldo Elia (Ppi), di "scelte di preferenza" che porteranno ad "ulteriori approfondimenti per il modello che raccoglie i maggiori consensi, ma che non comportano una situazione di non ritorno, di preclusione verso soluzioni alternative, in modo che possono essere sempre riproposte nella plenaria della Bicamerale e successivamente il Aula". Ma molti, al di là delle dichiarazioni incoraggianti degli "abitanti" di Sala della Regina, temono già che di presidenzialismo, quello vero,

non vi sarà traccia. E i sospetti si trasformino il quasi certezze se persino Giuliano Urbani (Fi), anche lui vicepresidente, ci tiene a dire che "si deve comunque continuare ad annaffiare anche la piantina che non è stata scelta". Ecco perché i pattisti, guidati da Diego Masi, in collaborazione con il centrodestra Club Pannella, hanno promosso la nascita di un gruppo interparlamentare presidenzialista, una sorta di braccio di collegamento tra i comitati per la Costituente e il Palazzo. Sono già 53 tra deputati e senatori: Selva, Gasbarri, Taradash, Savelli, Rotelli, Pagliuzzi, tanto per citarne alcuni. Si attende la risposta del Si di Boselli, ma l'ingresso è aperto a tutti. "Sì - prosegue Masi - il direttivo oggi (ieri ndr) ha deciso di rilasciare l'iniziativa e ad aprire il gruppo anche al centrosinistra". L'appuntamento decisivo è fissato per metà maggio, quando ci sarà un convegno internazionale sul presidenzialismo. Ma si parlerà anche di sistema elettorale. Un passaggio obbligato, dal momento che lo

stesso calendario dei lavori della supercommissione per le riforme prevede, proprio dopo i voti di indirizzo, riunioni congiunte dei comitati per la d3efinizione di materie comuni (è il caso dei comitati per la forma di governo e di Stato in riferimento all'ipotesi di un nuovo ruolo per il capo dello Stato o di un nuovo sistema elettorale) e la stesura del testo sul quale finalmente, il voto sarà placet o non placet.

ROSANNA RAGUSA

 
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