CHITI E SEGNI CHIEDONO DI ANTICIPARE LA DATA DEL VOTO SUI REFERENDUM
FIRENZE - La richiesta di un anticipo dei referendum avanzata da Marco Pannella, che ieri ha incontrato Prodi, conquista nuovi sostenitori. Il Presidente della Regione Toscana Vannino Chiti ha scritto a Prodi per chiedere che i referendum si svolgano il 25 maggio anziché il 15 giugno. "Nel mese di giugno - argomenta Chiti - almeno il 5% dei cittadini, secondo direttive e indirizzi pubblici, è in ferie scaglionate, quindi in maggiore difficoltà a esercitare il proprio diritto di voto". Per il presidente della Regione Toscana, uno spostamento di data è ancora possibile, non essendo ancora stato emanato il decreto di convocazione della consultazione referendaria.
Il leader pattista Mario Segni ha invece indirizzato una lettera aperta a tutti i senatori per sollecitare il loro consenso sulla mozione parlamentare che sarà discussa domani a Palazzo Madama e con la quale si chiede di votare prima della data già fissata, possibilmente abbinando i referendum alle elezioni amministrative. Tra gli istituti sottoposti a referendum, ricorda Segni, c'è la golden share: se fosse abrogata, si "modificherebbe sostanzialmente tutto l'iter della privatizzazione della Stet". Con l'approvazione della mozione parlamentare, conclude Segni, si darebbe una battuta d'arresto alla "campagna diretta a svuotare e possibilmente a cancellare di fatto se non giuridicamente l'istituto referendario", che resta "un bene prezioso per la democrazia" anche se, in passato, "è stato fatto, a volte, l'errore di indire troppi referendum".
La data dei referendum è stata ieri anche al centro dell'incontro tra Prodi e il leader dei Riformatori Marco Pannella, che ha ribadito al presidente del Consiglio la richiesta di anticipare la consultazione popolare. Secondo i riformatori, dal punto di vista tecnico il Governo avrebbe tempo fino al 5 aprile per un ripensamento.