BLITZ DI ANDREOTTI SUI REFERENDUM
SENATO FAVOREVOLE AL VOTO IN AUTUNNO
Approvato un ordine del giorno, ma per il rinvio serve una legge. Pannella furioso
ROMA - Giulio Andreotti spiazza tutti. Il senatore a vita presenta a sorpresa un ordine del giorno per spostare la consultazione sui referendum in autunno. E il senato la vota, per di più dopo aver bocciato la mozione dei riformatori per anticipare il voto a maggio. Furiosa la reazione di Marco Pannella: "Andreotti ha firmato la nostra mozione e poi ha proposto di farci votare nel 2500. Andreotti è sempre Andreotti". Sembra comunque che non si potrà cambiare la data del 15 giugno: una legge del 1970 stabilisce infatti che i referendum debbano svolgersi in una data che va dal 15 aprile al 15 giugno. Sarebbe quindi necessaria una legge deroga.
Pannella se la prende anche col presidente del Consiglio Prodi, che gli avrebbe assicurato la totale remissione del governo a quanto deciso dal Parlamento. "E' inattendibile", insorge Pannella. Sullo slittamento il Polo non è d'accordo. "Ogni rinvio è inopportuno", afferma il presidente dei senatori di Froza Italia, Enrico La Loggia. La "proposta Andreotti", invece, no dispiace al ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, cui spetta l'ultima parola a nome del governo: "Sarà tenuta nella massima considerazione", commenta. Napolitano esclude giochi sulla data della consultazione per scoraggiare l'andata alle urne.
Giornata convulsa, ieri a Palazzo Madama. I lavori dell'aula iniziano con la presentazione da parte del riformatore Pietro Milio di una mozione per anticipare la data dei referendum, entro la fine di maggio. Il dibattito procede regolarmente quando Giulio Andreotti formalizza e motiva la sua controproposta: slittamento in autunno per evitare "coincidenze" con le amministrative. Il senatore a vita suggerisce al governo di fare come nell'87, quando la consultazione sul nucleare fu posticipata con una deroga alla legge che fissa tempi e modi delle consultazioni referendarie. Andreotti propone di votare tra il 15 ottobre e il 30 novembre. Pannella si scaglia anche contro Napolitano: "Era perfino meglio Craxi, lui invitava impudentemente gli elettori ad andarsene al mare, questo governo prima manda obbligatoriamente al mare e poi alle urne".
"Un voto vergognoso", dichiara il pattista Diego Masi, mentre Giulio Maceratini di n se la prende con Prodi e il Ppi Leopoldo Elia con Pannella: "Il Senato non si è fatto condizionare da lui".