Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 01 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 4 aprile 1997
Da "La Stampa" del 4 aprile 1997 - pag. 1

ANDREOTTI FA SLITTARE I REFERENDUM

L'aula approva la sua mozione per votare in autunno, deciderà il Governo.

Pannella furioso: alle urne nel 2500

Di R. I.

ROMA - Diavolo di un Andreotti: con una mossa a sorpresa è riuscito a scombinare tutti i piani di Pannella sui referendum. Il senatore a vita ha infatti presentato, nel corso del dibattito sulla mozione per anticipare la data del voto, una sua proposta: spostarlo in autunno per evitare la sovrapposizione con le scadenze elettorali. Il Senato approva e invita il Governo a fissare, anche per decretolegge, l'appuntamento in una domenica tra il 15 ottobre e il 30 novembre, mentre il ministro dell'interno Napolitano si rimette al Parlamento ma esprime un giudizio positivo sulla proposta Andreotti, "meritevole di particolare attenzione". Il più arrabbiato di tutti è, naturalmente, Pannella. Lui sperava nell'anticipazione del referendum, e invece la mozione Milio è stata bocciata: e dire che, sulla carta, l'iniziativa aveva buone probabilità di passare. Ma la proposta Andreotti ha cambiato le carte in tavola. "Andreotti sbotta Pannella - l'amore dell'arte antica ha prevalso fino a stabilire una contraddizione: fir

ma la nostra mozione e poi propone di farci votare nel 2500 il che francamente dimostra che Andreotti è sempre di più Andreotti. Oggi mi sento di affermare che era perfino meglio Craxi. In Italia è negato il diritto e la libertà. Questo è un Paese che ottiene risultati fascisti senza fascismo e ciò è più pericoloso". Nel suo intervento Andreotti fa leva sull'importanza che la Bicamerale svolga il suo lavoro senza troppe interferenze elettorali. "Il rinvio - dice infatti - consentirebbe di evitare interferenze con il lavoro della Bicamerale al cui esame sono questioni oggetto di alcuni quesiti referendari". Di fatto Andreotti affida al governo il compito di sbrogliare la matassa referendumamministrativeBicamerale. Non tutti sono soddisfatti. A favore del rinvio sono i capigruppo al Senato del ppi Leopoldo Elia e della sd Cesare Salvi, che ha ribadito: "La fissazione della data spetta al governo, è del tutto improprio che la fissazione di una data elettorale avvenga in sede parlamentare". E per Roberto Formi

goni "pur di evitare l'infausta coincidenza tra la data del 15 giugno e la prima domenica di esodo delle famiglie, anche lo slittamento del voto in autunno potrebbe essere accettabile". La tesi di Andreotti ha lasciato perplessi invece altri. Francesco D'Onofrio (ccd) ricorda che anche in autunno ci sono "massicce consultazioni" mentre per Enrico La Loggia (fi) "tale proposta, peraltro suggestiva, non può essere presa in considerazione ora. Ogni rinvio è inopportuno". Per Diego Masi, del patto Segni: "E' un voto vergognoso. Ancora una volta vince la paura della democrazia diretta. Perdono gli italiani, vince il conservatorismo. Se il buongiorno si vede dal mattino, temo che la Bicamerale farà poca strada". Durissimo anche Giulio Maceratini (An): "Gli ultimi disperati tentativi del governo Prodi di dimostrare di essere ancora vivo sono miseramente falliti con l'inspiegabile fuga dal cercare una data ragionevole per i referendum". A margine del dibattito politico, lo scontro sull'ordine dei giornalisti. Per i

l presidente dell'ordine nazionale dei giornalisti , Mario Petrina, "deve essere rispettata la decisione del ministro Napolitano, che ha fissato il voto al 15 giugno". Mentre al segretario Fnsi Paolo Serventi Longhi piace lo slittamento in autunno, "che concederebbe al Parlamento un tempo sufficiente per approvare una radicale riforma della legge sull'ordinamento professionale". Il comitato promotore del referendum, replica: "La Fnsi plaude alla scelta andreottiana della maggioranza dell'Ulivo e difende con le unghie le sue prerogative. Contro una simile arrogante irragionevolezza non c'è altra soluzione che dare la parola ai cittadini".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail