"FASCISTI, NON MI ARRENDERO'",MA PANNELLA RIMANE SOLO
Il leader dei riformatori raduna pochi fedelissimi nel centro di Roma. Tanti insulti e una promessa: presenterà di nuovo tutti i referendum bocciati
ROMA Qualche volta riesce anche a far paura. Come quando sceglie il suo miglior profilo per i fotografi, guarda negli occhi tre telecamere diverse e - contemporaneamente - grida ai taccuini dei cronisti di essere vittima di una censura. Per il resto Marco Pannella fa tristezza, la tristezza di chi si è trovato ancora una volta solo. C'è poca, pochissima gente in Largo dei lombardi, il marciapiede preferito dai radicaliriformatori romani. Pannella se ne accorge subito. Gira nervoso tra i banchetti, ordina di alzare il volume dei microfoni, poi sale anche lui sul palco che i riformatori usano da oltre due mesi per portare avanti la "maratona oratoria "."Fascisti", non e nuovissimo l'esordio del digiunatore più famoso d'Italia. Ma basta a scatenare il primo applauso dei militanti, tra i quali fa bella mostra di se una signora che al posto del cappellino ha messo su l'elmetto nazista. Non solo fascisti, i giudici della Corte costituzionale che gli hanno bocciato 12 referendum su 18 sono anche "delinquenti antico
stituzionali corrotti da chierici traditori". Mormorii do approvazione. "Il dramma d'Italia - Pannella è travolto dalla sua stessa foga - è di non avere cittadini orgogliosi come quelli di Belgrado, che per molto meno continuano ad invadere le piazze". Qui il plotoncino radicale getta un'occhiata al di là della strada, dove un esercito affolla i negozi. Ma si gira subito, il leader sta concludendo il discorso. Così come l'aveva cominciato, con un insulto a "Ceppi (Neppi, ndr,) Modona, giudice costituzionale zelante dell'uso politico, oligarchico e fazioso del diritto". Potrebbe bastare, ma non basta, Pannella promette una nuova ondata di referendum. Non vede chi tra i suoi scuote la testa - "ormai non servono più a niente, ce li bocciano sempre", dice una "militante storica" - e rilancia: tutti i quesiti bocciati saranno riproposti. Più uno quello contro il finanziamento pubblico dei partiti. A una condizione, che il movimento riesca a raccogliere 10 miliardi entro un mese. E' il colpo di coda del vecchio le
ader dopo l'ultima sconfitta, la promessa che strappa l'applauso più convinto. Si sente anche al di là della strada: una turista giapponese stacca finalmente gli occhio dalle vetrine. Carica il flash e scatta una bella foto. Porterà a casa un po' di folklore italiano.
ANDREA BOZZI