PANNELLA FURIOSO ATTACCA: "ITALIA IN MANO A BANDITI"
Roma Consulta e Presidente della Repubblica: sono questi i due obiettivi sui quali il leader dei Riformatori Marco Pannella ha concentrato tutto il suo volume di fuoco non appena è stato reso noto il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha "decimato" il numero dei referendum proposti. Prima in una conferenza stampa a Montecitorio e, nel pomeriggio, nel corso della "maratona oratoria" in Largo dei Lombardi, sempre al collo il cartello con il numero per la raccolta delle firme, Pannella ha paragonato la situazione che sta vivendo la democrazia italiana a quanto sta accadendo a Belgrado o a Cuba. "La Corte - ha ripetuto più volte Pannella - ha tradito la Costituzione seguendo l'esempio di un Presidente usurpatore della Costituzione". "Hanno voluto fare un falò dei 12 milioni di firme di italiani che volevano i referendum", ha detto Pannella nella conferenza stampa di ieri mattina. "I compagni di merende e di regime - ha aggiunto hanno perso l'anima e la faccia". Il leader dei riformatori ha riservato
i giudizi più taglienti sulla Consulta. "Se pensavano di averci abbattuti, si sbagliano, siamo ancora in piedi. Arriverà invece la loro ora, e vedremo se sapranno sopravvivere". Pannella è pronto alla controffensiva con una manifestazione domenica prossima a Roma e il 9 febbraio a Milano con la parola d'ordine: "ora e sempre resistenza". Si tratta, secondo Pannella di prendere consapevolezza che "l'Italia è sotto l'egida di fuorilegge". Infatti, ha osservato il leader dei Riformatori, il fascismo aveva una legalità, le nostre istituzioni no". "Ora - ha proseguito Pannella - dipenderà dai cittadini di questo paese sapere se vogliono che i propri diritti e la propria libertà trionfino su coloro che hanno così reagito creduto di infliggere il colpo mortale al movimento referendaria dei democratici italiani e alla stessa democrazia". Quanto ai quesiti giudicati inammissibili Pannella ha ricordato che "hanno fatto fuori il referendum sull'aborto sulla pancia delle donne del Paese. Hanno detto "no" a quello di Tor
tora, tradendo per la seconda volta. Hanno voluto evitare quelli sulla giustizia e Guardia di finanza per paura di perdere il controllo. Si sono sostituiti al voto di 40 milioni di italiani, che avevano già deciso cosa fare".