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Conferenza Movimento club Pannella
Poretti Donatella - 7 aprile 1997
RADDOPPIA LA SPESA PER I PORTABORSE
E ora il deputato non dovra' piu' presentare alcuna "pezza d'appoggio", bastera' l'autocertificazione

Sale a 6 milioni e mezzo il rimborso forfettario agli onorevoli per la segreteria

Servizio di Lucio Tamburini su "La Nazione", pag 2 Sabato 5 aprile 1997

Il fiume si ingrossa. Dopo i 160 arrivati ai partiti con la nuova legge sul finanziamento "pubblico", approvata a tempo di record alla vigilia di Natale, affluiscono altri rivoli di denaro agli onorevoli, sotto forma di "rimborso forfettario". Esentasse, dunque. Sono 6 milioni e mezzo di lire, al mese, che arrivano ai singoli deputati per "spese di segreteria e contatti con il collegio". Nato come contributo per "i portaborse", risulta praticamente raddoppiato, rispetto ai 3 milioni circa originari. In realta' la somma va (come e' sempre andata) ai gruppi parlamentari, e cioe' ai partiti, che poi la girano agli interessati. A forfait, compreso lo stipendio per i "portaborse". E con effetto retroattivo, dal maggio '96, quando ha avuto inizio l'attuale legislatura. Niente di nuovo, quindi ? No, qualcosa di cambiato c'e': fino a ieri, le spese e lo stipendio dei "portaborse" dovevano essere documentate dal deputato, mentre ora le pezze d'appoggio vengono eliminate. E l'onorevole "autocertifica" tutto, con una s

emplice dichiarazione. La delibera e' stata presa dall'ufficio di presidenza di Montecitorio il 12 marzo scorso. La motivazione e' semplice: il sistema adottato fino ad oggi e l'ammontare del contributo assegnato al singolo parlamentare, sono ormai superati dall'avvento dell'uninominale. Che ha fatto sorgere "la necessita' per i deputati di mantenere piu' intensi e continui rapporti con l'elettorato del proprio collegio", spiega la delibera Violante, mentre "le categorie di spese ammesse al rimborso attualmente appaiono eccessivamente limitate in relazione alla piena realizzazione della finalita'". Ma la vera novita', oltre all'aumento del rimborso sta ne fatto che ora non c'e' piu' bisogno di documentare le spese sostenute. Il deputato scrive: "ho speso tanto". E basta. Lo dichiara al gruppo parlamentare al quale appartiene, che e' dunque delegato al controllo. Come dire che il denaro va direttamente ai partiti, che diventano anche controllori di se' stessi. Ma va detto che, con il bisogno di soldi che hann

o, sara' difficile fare i furbi con loro. E i "portaborse" ? Prima, erano costretti a rilasciare ricevuta, a dichiarare al fisco lo stipendio, a versare le relative tasse. Dal maggio scorso risultano pagati con quella somma globale "che non dovra' superare i 6 milioni e cinquecentomila". E non dovranno rilasciare ricevuta, perche' ci pensa l'onorevole ad "autocertificare". E anche vero che, in pratica, quasi nessun deputato ha ormai il suo "portaborse" in esclusiva. Gli onorevoli si sono organizzati in pool. Ma le segreterie "in condominio" rilasciavano fatture, versavano l'iva, pagavano le tasse. E ora ?

 
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