"REFERENDUM, UN GOLPE BOCCIARLI"
Il Polo avverte la Consulta, che prosegue l'esame dei quesiti
ROMA - Il Polo si riunisce oggi per guardare alle riforme, ma il primo pensiero va ai referendum, poiché, come si sa, il Cavaliere è tra quelli che si è impegnato nella raccolta delle firme. Ma un timore gela i partecipanti. Lo esprime Ernesto Caccavale di Forza Italia: "Secondo voci incontrollate, la Corte Costituzionale si appresterebbe a dichiarare ammissibili solo quattro o cinque referendum. E' un vero golpe legale ai danni del cittadino. Eppure alcuni di questi quesiti rappresenterebbero una garanzia per il Polo anche nei lavori rischiosissimi della Bicamerale. Per questo auspico - aggiunge Caccavale - che la riunione del Polo consenta anche di assumere una posizione ufficiale e chiara sui referendum". Sui lavori dei giudici della Consulta si sa che è ripreso l'esame dei trenta quesiti per decidere sulla loro ammissibilità, secondo un calendario stabilito la settimana scorsa. Ieri al Corte Costituzionale ha iniziato il suo giudizio cominciando con la prima richiesta iscritta al ruolo: l'abolizione del
dipartimento del Turismo, spettacolo e sport che mira a consentire agli enti locali di gestire direttamente queste tre materie. Il regolatore è il giudice Giuliano Vassalli. Sempre in base a questo ordine di iscrizione a ruolo, la Corte passerà oggi a discutere sul quesiti che propone l'abolizione del ministero dell'industria, commercio e artigianato, il cui relatore è il giudice Francesco Guizzi. A Palazzo della Consulta non si fanno previsione sui tempi di conclusione dei lavori. C'è tuttavia chi azzarda che il collegio potrebbe concludere tra la fine della settimana e l'inizio della prossima. Come è già accaduto in passato, il dispositivo delle sentenze potrebbe essere conosciuto subito. Mentre le motivazioni dovranno essere depositate entro il 10 febbraio. Alcuni esperti ritengono che la Corte potrebbe bocciare la metà dei referendum richiesti.