MARATONA RADICALE: ARRINGANDO LA FOLLA, LA NOTTE E IL DI'
Da più di cento giorni una pattuglia di uomini (e donne) coraggiosi parlano ininterrottamente per difendere i referendum.
Di Cristina Missiroli
A forza di passare giorno e notte in piazza, ad arringare i passanti, i difensori dei referendum ci hanno preso gusto. Così, la cittadella radicale stanziata a Largo dei Lombardi, nel pieno centro di Roma, non sarà smantellata tanto presto. Neppure dopo la sentenza della Corte costituzionale. I militanti del movimento dei Club Pannella Riformatori temono infatti che la Consulta mantenga in vita una parte esigua dei quesiti presentati. Ma non si arrendono. E preparano la controffensiva: nel cassetto hanno già pronta la bozza di un nuovo referendum che abolisca la legge sul finanziamento pubblico dei partiti (quella che il Parlamento ha approvato prima di Natale). Intanto, i "tavolinari" di tutta Italia si preparano a raccogliere di nuovo le firme su tutti quei quesiti che non riusciranno a superare l'esame della Corte. Il fatto è che il successo della maratona oratoria ha restituito forza vitale all'intero movimento. Partita un po' in sordina e tra mille difficoltà, la campagna del "Ma perché" in difesa dei
referendum è diventata un vero e proprio "happening" politico, una sorta di "speaker's corner" all'italiana. Con 109 giorni, 2.600 ore di comizio ininterrotto trasmesso in diretta da Radio Radicale Due, 1.600 cassette da 90 minuti registrate, 1.700 interventi e oltre 300 oratori diversi, ha battuto ogni record possibile e immaginabile. A garantire la riuscita dell'iniziativa non sono certo stati i "big" della politica, deputati e senatori che, ogni tanto, si sono alternati al microfono di via del Corso. I nomi celebri hanno dato lustro all'iniziativa, ma niente di più. A reggere l'estenuante ritmo quotidiano (e notturno) è stata un'intemerata pattuglia di maratoneti militanti. Alla loro costanza Marco Pannella deve l'exploit di queste ultime settimane e un finanziamento che supera i trecento milioni. Il recordman del gruppo è Mariano Giustino venti anni (ininterrotti) di tessera radicale, di mestiere assicuratore. Da quando è iniziata la maratona passa una media di diciotto ore a Largo dei Lombardi e nella n
otte tra il 26 e il 27 ottobre ha tenuto il microfono pronunciando un'arringa di ben 11 ore e 12 minuti: il record assoluto. A scanso di equivoci ha conquistato anche il secondo posto (con 10 ore di discorso). Lo segue a ruota un altro pannelliano di ferro Gaetano Dentamaro, redattore di Radio Radicale, con 8 ore e 20 minuti. La circostanza più sorprendente è che i maratoneri non sono quasi mai dei politici di professione. La stragrande maggioranza è composta di studenti e, soprattutto, di liberi professionisti. Come Orlando Bertucci, consulente informatico che si concede "ampi spazi di libertà per fare politica". Oratore molto assiduo è anche Antonello Marzano, ingegnere e agente immobiliare, radicale da una vita. Altri protagonisti sono Paolo Balsamo, Luigi Maschio, l'ingegnere informatico Antonio Grippo e il gallerista Antonio Borrelli: tutti lavoratori indipendenti che dedicano sempre una parte della loro giornata (o nottata) alla "rivoluzione liberale, liberista e libertaria" figlia dei referendum rifor
matori. Nessuno di loro riceve infatti una sola lira per il suo impegno. Neppure un misero rimborso spese. Sono maratoneti assidui anche il dirigente d'azienda, Sandro Formicuccia, Aldo Brancacci, professore di filosofia all'università di Bari e Luigi Rapisarda, avvocato penalista affezionato soprattutto dai quesiti sulla giustizia. Qualcuno si è avvicinato al mondo radicale e alla politica militante proprio grazie alla maratona oratoria. Come Roberta Susanna e Fiorella Di Blasio (studentesse), l'attrice di teatro Tiziana La Torre e Paolo De Andreis. C'è persino chi viene da fuori Roma solo per vedere da vicino la maratona. Di solito vengono ospitati in casa da qualche militante radicale. E' il caso, ad esempio di Marco Baietti, studente universitario di Bologna che ha passato alcune notti al microfono dello stand. C'è anche Alessandra Impallazzo, maestra di arti marziali, che arriva ogni sabato pomeriggio da Livorno e riparte la domenica dopo aver coperto il turno di notte. Oppure Pietro Moretti, radicale d
i Poggibonsi, che sta facendo il servizio militare a Roma e passa le licenze alla maratona. Domenica scorsa sono arrivate alcune persone da Sassello, un paese in provincia di Savona: hanno fatto 600 km per vedere con i propri occhi quel che sentivano da mesi per radio. Ci sono poi i giovanissimi che, a sorpresa, si sono dimostrati brillanti oratori. Come Michele De Lucia, uno studente di 20 anni e Alessandro Merlo, classe 1976, genovese, all'attivo un intervento di ben sette ore. Ma c'è soprattutto la Roma di notte che, ormai, ha come punto di riferimento la cittadella riformatrice. C'è Ezio, il tassista, che passa spesso a dare una mano. C'è Salvatore, un marocchino che lavora in una pasticceria e, verso mezzanotte arriva con un vassoio pieno di delicatezze. E ci sono anche barboni, sbandati e drogati che la notte vengono a rifocillarsi. Tanto che Rita Bernardini, braccio armato di Marco Pannella, sta pensando di stendere un bel rapporto per il sindaco Francesco Rutelli.