Bruxelles, 21 aprile 1997
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo Lista Pannella - Riformatori:
"Da oggi, con la riunione dei capigabinetto dei 20 Commissari europei, a mercoledì continueremo ad appassionarci alla euronovela 'siamo dentro o siamo fuori?' e legioni di commentatori discetteranno sul 3,0%, 3,2%, 3,3% spiegandoci che, in caso di bisogno, poche migliaia di miliardi saranno sufficienti per far quadrare i conti entro la fatidica primavera del 1998.
Nessuno, mi pare, annota che il problema casomai è altro, e quello del 3,0% non è che la punta di un iceberg che rende diffidenti gli altri partners europei verso l'Italia: sono quei due milioni e duecentomila miliardi di debito pubblico che, con il loro 123%, ci fanno stare a più del doppio da quel massimale tendenziale del 60% fissato dal Trattato di Maastricht fra gli altri parametri per l'ingresso nella moneta unica.
E' il timore di 'europeizzare' il nostro debito, in assenza di qualsiasi seria politica di riforma della struttura della spesa pubblica e previdenziale del nostro Paese, oltre che il perdurare della statalizzazione del nostro settore produttivo, che frena la Commissione europea e molti paesi a darci il via libera.
Chirac scioglie l'Assemblea nazionale, dove dispone di una maggioranza dell'85%, perché dovrà chiedere ulteriori sacrifici al paese, e da noi 'tout va très bien, madame la marquise' e D'Alema e Bertinotti possono marciare insieme perché non sia toccato il sistema pensionistico e della spesa pubblica più oneroso e inefficiente d'Europa.
Siamo sicuri, allora, che il problema sia il 3% o il 3,2% e non il 123%?"