Quella dei soldi del FP è una delle questioni sulle quali, se all'Ergife ci fosse stato il congresso invece dell'assemblea, si sarebbe probabilmente consumata una profonda spaccatura, come già è avvenuto in passato e come potrebbe accadere in un prossimo futuro, a meno che il carisma di Marco non riesca a fare altrimenti.
Perché la questione è di quelle che non ammettono sfumature, di quelle sulle quali si misura l'essere e il praticare il nostro radicalismo.
Per me non ci sono vie di mezzo: i soldi o si prendono o non si prendono. Sono assolutamente d'accordo con l'intervento di Iuri Maria Prado: il fatto non è usarli bene o male, ma usarli o no, prenderli o no.
E ormai li si è presi e questo è un fatto, qualunque sia la "giustificazione". Per questo non concordo con quanto dice Rovasio: che cosa vuol, dire "lasciarli ad altri avrebbe significato un furto ancora maggiore"? E' la stessa cosa che usarli per opere di beneficenza o bruciarli o regalarli ai cittadini buttandoli nel Tevere o da un elicottero.
Quei soldi non andavano presi, punto. Qualunque cosa ora ne faremo sarà senza dubbio cosa buona e giusta, assolutamente "giustificata" e "giustificabile": ma appunto avremo usato i soldi del FP. A meno di non metterli in una teca trasparente e tenerli all'ingresso della sede del partito.