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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Marco - 23 aprile 1997
Bruxelles, 23/04/97

MONETA UNICA. POLO E CONFINDUSTRIA SCELGANO: AFFONDARE IL GOVERNO O AFFONDARE LITALIA.

Dichiarazione congiunta dei deputati europei Ernesto Caccavale (Forza Italia) e Gianfranco DellAlba (Lista Pannella-Riformatori), e di Marco Cappato (segretario nazionale del Movimento dei Club Pannella-Riformatori

Ormai il Governo può ingannare soltanto se stesso. Le cifre fornite dalla Commissione europea costituiscono implicitamente una sconfessione, tanto più grave quanto più prevedibile, della politica economica targata Ulivo - Rifondazione.

La previsione che il deficit italiano non rientrerà per lanno prossimo nel parametro del 3% non sarebbe di per sè nulla di catastrofico, se solo il Governo stesse dando prova di buona volontà nello sforzo di risanamento delle finanze pubbliche. Deve essere stato questo metodo di giudizio ad aver prevalso nella valutazione di Francia e Germania, altrimenti il loro inserimento nei paesi virtuosi sarebbe inspiegabile e sospetto.

Limpennata del deficit italiano prevista per il 98 rappresenta invece la conferma ufficiale di come questo Governo abbia fino ad ora cercato semplicemente di imbrogliare sulle cifre, attraverso manovre puramente contabili che non incidono minimamente sui dati strutturali di squilibrio dei conti pubblici.

Il Commissario De Silguy ha precisato che le previsioni per il 1998 (che danno il deficit italiano al 3,9 %) sono stilate in base a scenari economici che danno come presupposto la conferma delle politiche economiche fino ad oggi perseguite dagli Stati membri. A questo punto non soltanto lopposizione (se ne esiste una), ma anche i rappresentanti delle categorie produttive italiane, si devono urgentemente assumere la responsabilità di lottare contro quelle politiche che ci stanno trascinando verso il disastro economico e sociale.

La nostra proposta è quella di abbattere a colpi di referendum lossatura corporativa e statalista delleconomia italiana, innescando da subito quella rivoluzione liberista non più rimandabile. Se invece sia il Polo che le Confederazioni dei produttori sceglieranno di prendere parte agli ultimi furti possibili, si dovranno assumere la piena responsabilità di aver permesso ad una classe dirigente corrotta e senza futuro di trascinare nel baratro lintero Paese.

 
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