appunto, Roberto, siamo in guerra, e non ci sono piu' regole, vince il piu' forte. La guerra, per l'appunto e' la fine della politica.Ma c'e' una differenza. Le nostre armi non sono le legioni, le divisioni, i cannoni, i missili, i gas. Ma sono quelle della nonviolenza: il digiuno, la disobbedienza civile, il boicottaggio, lo sciopero, la non-collaborazione. Tutte armi che sono state scelte proprio in virtu' del fatto che "il fine non giustifica i mezzi" ... anche -e in questo caso, soprattutto- in guerra.
E' quello che fa la differenza fra un pacifista e un nonviolento gandhiano.
Un pacifista lo e' sicurametne anche il piu' terribile guerrafondaio: il suo obiettivo e' comuqnue la pace, e non certametne la guerra continua, ma lo fa giustificando l'uso di certi mezzi per la nobilta' del fine.
Un nonviolento prefigura nei mezzi la societa' che vuole costruire, facendo crescere nella coscienza dei cittadini quei valori che lo animano, attraverso la partecipazione degli stessi alla sua battaglia.
Il Bandi e il Cerro, e te in un certo senso, invece, state dicendo il contrario, e cioe' che siccome siamo in guerra allora tutto e' giustificabile. Con questa terribile logica non dovremmo neanche lottare per istituire i tribunali per i cirimini di guerra, e sarebbe vincente la risposta che i piu' efferrati criminali continuano a dare nei pochi processi che abbiamo avviato per la ex-Jugoslavia: "sono un militare, era un ordine e dovevo obbedire".
Siamo o non siamo quelli che dicono che sia un dovere non obbedire ad un ordine che la tua coscienza ritiene ingiusto?
Scusa, ma continuo a rompere. Qui (la posizione- e piu' che altro il metodo sottile che cerca quasi di convincere- Jezzi sulla radio e' solo la punta di un iceberg) ci si mette in discussione a 360 gradi.
E si' che c'entra la nudita', perche' intorno al suo non esserci c'e' la moglie, il marito, i bambini, l'amante, i mobili, la casa, l'automobile e il motorino, le vacanze, i ristoranti, i vestiti, etc ..., che se di per se' non sono niente di male, collegandoli al nostro caso sono l'orticello della casa in cui abita il re vestito.