Roma, 5 maggio 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Segretario nazionale dei Club Pannella Riformatori:
"In questi primi dodici mesi di Governo, nonostante la retorica delle privatizzazioni nel cui esercizio nessuno si risparmia, il potere pubblico nell'economia italiana si è drammaticamente rafforzato, dando vita ad una concentrazione di forza economico finanziaria statale da far impallidire il ricordo dei vecchi carrozzoni democristiani delle partecipazioni statali e perfino l'ENI di Mattei.
Sotto l'abile regia del direttore generale Mario Draghi, infatti, si è andata definendo una vera e propria Holding saldamente e direttamente controllata dal Tesoro, con straordinarie capacità finanziarie ed una inedita, aggressiva e "sinergica" politica industriale. Mentre le privatizzazioni di Enel ed Eni (al di là del collocamento sul mercato di qualche quota di minoranza) restano una chimera, infatti, al portafoglio del Tesoro si è aggiunto il boccone prelibato della Stet. Per non parlare della cessione dell'acquisizione del Banco di Napoli da parte della Bnl, pure controllata dal Tesoro.
Ma alla concentrazione proprietaria si sta sempre più esplicitamente aggiungendo l'aggressiva ed espansionistica strategia industriale: l'accordo EniEnel per il secondo produttore di energia elettrica, la volontà dell'Enel di concorrere per il terzo gestore della telefonia mobile e il secondo di quella fissa, sono probabilmente solo gli esempi più lampanti di una strategia egemonica per la creazione di oligopoli di fatto tali da sostituire i monopoli legali che verranno a cadere sotto i colpi della legislazione comunitaria.
Su tutto questo, ripetiamo, Van Miert non obietta?
E, soprattutto, il presidente della'Antitrust Giuliano Amato non ha nulla da dire? O dovremmo rassegnarci a prendere atto che, una volta di più in un paese che ha cancellato la nozione di Stato di diritto, la presenza di una legge Antitrust finisce "scientificamente" per essere usata come migliore garanzia della nascita e della prosperità di tutti i trust, privati e, ancor meglio, pubblici?"