avevo chiesto di abbozzarla, ma evidentemente, di fronte a fatti e circostanze precise, se ci si mette a spostarli dove si vuole, si sa dove si va: a fare schifo.Caro Marco (senza enfasi), il diritto o e' o non e'. Nello statuto c'e' scritto che la direzione del movimento e' quella, e soprattutto quella di chi e' stato eletto. Quindi la forzatura non e' tale, ma siamo in presenza di qualcosa che non e'.
Il coordinamento o coordinatore non esiste nello statuto e non ha alcun potere, e quindi non ha a che fare con la forzatura. E' un meccanismo che liberamente qualcuno si da', come quando tra amici ci si siede a tavola e ognuno si sceglie il posto che vuole, ma qualcuno sceglie appositamente -in accordo con gli altri- il posto piu' vicino al carrello delle vivande.
E poi, ti ricordo la storielal di "cencio dice a straccio" che non toglie nulla al fatto che straccio sia straccio.
Riguardo a Mauro P., non e' lui il problema. A parte che una lettera simile l'ho inviata anch'io oggi a Firenze e l'ho firmata come consigliere generale, e altrettanto ha fatto Dario a Pisa firmando come presidente de club, e Donatella ad Arezzo firmando comme coordinatrice del club (incarico previsto nel loro statuto aretino) ..... quindi aveva cento modi per poterla firmare, e tutti credibili, autorevoli e accettabili da qualunque industriale di questo mondo e non solo.
Quindi che Mauro P. abbia detto di far parte della direzione o meno, di per se' non mi interessa piu' di tanto. Ma non posso non collegarlo a quando questa sotria dei vice-segretari/membri di direzione fu messa qui in conf, e quando fu poi smentita da una persona autorevole come Rita B., e a quando viene tirata fuori ogni tanto, dimentichi delle precisazioni.
Tutto questo, sommato alla tua risposta con i concetti delle forzature, non puo' non portarmi a dire "meno male che si chiude", e a ribadirlo con fermezza. Il nuovo -a cui io, te e tutti gli altri siamo interessati- nasce proprio dalla negazione del vecchio: figurati se poi il vecchio e' di questa fatta ........... su cui credo abbiamo anche parlato abbastanza.