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Conferenza Movimento club Pannella
Manfredi Giulio - 6 maggio 1997
CASTELLANI/COSTA: IL MIGLIORE FRA I DUE C'HA LA ROGNA!

Stralcio dal libro-intervista "Il mestiere di sindaco", Edizioni Angelo Guerini e Associati, settembre 1996 (il giornalista Marco Travaglio intervista Valentino Castellani):

"...Nel '93 avevamo tre liste. E ora dovremmo allargare la coalizione a tutte le forze dell'Ulivo. Al Ppi tengo in modo speciale: le mie radici culturali sono lì. Io non sono tra quelli che temono il ritorno della Dc...semmai, l'arrivo dei popolari potrebbe creare problemi se dovesse riafforare la logica del <>, del mercanteggiare un appoggio alla mia eventuale ricandidatura. Quella sì, sarebbe un'impostazione vecchia e sabgliata. E per me inaccettabile. Io una frammentazione come quella che s'è verificata alle elezioni politiche il 21 aprile non la voglio. Cinque o sei liste sotto l'ombrello dell'Ulivo: assurdo...Privatizzazioni, traffico, grandi opere, Alta Velocità, formazione professionale: non c'è questione fondamentale che non ci abbia visti e non ci veda divisi (rispetto a Rifondazione Comunista, ndr). SE- come ipotizza lei - dovessero arrivare diktat o ultimatum da Roma per salvare certi equilibri nazionali, bèh, allora dovranno chiedere a qualcun altro di obbedire. Io non sono condannat

o a fare il sindaco. Sono abbastanza duttile e flessibile, ma non c'è nulla che mi tenga legato a questa poltorona contro le mie convinczioni...Se proprio devo fare una previsione, direi che non ci sarà intesa, almeno alla luce dell'esperienza di questi tre anni e mezzo....

(L'intervistatore gli chiede un giudizio sull'ipotesi di apparentamento con Rifondazione)

"Non è mai successo nelle grandi città. E giustamente, perchè sarebbe un papocchio da Prima Repubblica. E poi ci esporremmo ai loro ricatti per i successivi quattro anni, perchè i trenta consiglieri di maggioranza dovrebbero comprendere anche i loro. No, io credo che il ballottaggio debba restare una scelta non di partito, ma di persone, dove si opta per il candidato più vicino, o meno lontano. Sneza mercanteggiare posti, nè fare sconti sul programma... (pagine 180-181-182).

ULTIMA ORA: Castellani ha incontrato il Presidente della Confcommercio di Torino, Giuseppe De Maria, ex-democriastiano (ma democristiani lo si è sempre), a cui ha promesso la testa dell'attuale Assessore al Commercio in cambio dell'appoggio della categoria. De Maria incontrerà giovedì o venerdì Fausto Bertinotti....

Quanto a Raffaele Costa, ha impostato tutta la sua campagna sui problemi della sicurezza e dell'ordine pubblico in modo rozzo e superficiale. Non conosce i problemi di Torino al punto da inviare a migliaia di torinesi una pubblicazione elettroale in cui, fra l'altro, è scritto testualmente:

"...A Torino, intanto, il verde Corrado Palma (autore della mozione antiproibizionista in Consiglio Comunale), Gianni Vattimo (il filosofo della droga libera e di tante altre cose voluttuarie), Don Ciotti (ultrasinistra benefica), l'on. Luciano Violante (paziente tessitore di trame politiche), il giudice Caselli (comunista in federazione accusatore ieri a Torino, accusatore oggi di Andreotti) fanno squadra contro il centro-destra che si permette, con la candidatura di Raffaele Costa, di insidiare il primato della sinistra nel declinante capoluogo torinese...".

Per una volta. diamo ragione all'avvocato Agnelli, che al primo turno non ha votato (forse anche perchè nessuno dei candidati sindaci aveva preso le difese di Romiti?): con simili candidati, meglio stare a casa...

 
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