Roma, 9 maggio 1997.
Dichiarazione di Carmelo Palma, Segretario Nazionale del Movimento dei Club PannellaRiformatori:
<A quasi 40 anni dalla approvazione, chiunque deve ammettere che la legge Merlin non solo non ha "chiuso" le case, ma ha "aperto" le strade; non solo non ha "abolito" lo sfruttamento della prostituzione, ma ha "consegnato" l'affare in regime di monopolio nelle mani delle organizzazioni criminali, e ha di fatto sostituito allo sfruttamento "tradizionale" forme di sfruttamento "industriali" e criminali, assolutamente più feroci e potenti. Ha reso, insomma, le "vittime" ancora più vittime. Si deve dunque prendere atto che i divieti e le preclusioni che la legge Merlin ha imposto non solo non hanno ridotto la diffusione della prostituzione, ma ne hanno favorito ed aggravato lo sfruttamento.Oggi è insensata ed impraticabile, oltre che illiberale, tanto la difesa di una leggemanifesto inefficace, quanto la restaurazione di un sistema di controllo pubblico e statale della prostituzione. Sono insomma insensate tanto la "proibizione" quanto l'"istituzionalizzazione".
Il referendum che abbiamo depositato consentirebbe di legalizzare la prostituzione, senza legalizzarne lo sfruttamento; consentirebbe di esercitare la prostituzione "in casa" o, in genere, in locali chiusi senza per questo riaprire le "case chiuse" e senza reintrodurre i "casini di stato". Insomma: garantirebbe le libertà individuali, riducendo i costi sociali connessi ad un fenomeno che non è possibile vietare od abolire per legge.
Anche questo referendum è però, come tutti gli altri, affidato all'intelligenza ed alla buona volontà di quanti sapranno servirsene e farlo proprio: è, inoltre, uno strumento per verificare se oggi, in Italia, anche su questo tema, oltrechè sugli altri, esistono persone disponibili a lottare concretamente per dare di qui a 12 mesi un concreto appuntamento al paese.>>