L' affermazione di Debenedetti conferma le perplessità che ho sempre avuto circa l'insistenza di Pannella nell'individuare in Ernesto Rossi (e in Salvemini) i riferimenti politico-culturali per le battaglie liberiste di oggi. Se si cerca una sinistra storicamente favorevole al mercato e ostile alle cristallizzazioni burocratiche e di potere i "due" vanno bene, ma il punto è che oggi probabilmente si deve andare molto oltre, è necessario un liberismo radicale che non deve essere opacizzato da alcuna suggestione interventista. Dunque, anche se seguito dall'aggettivo "liberale", il sostantivo "socialismo" (anche quello "umanitario" e "dolce") di per se rappresenta un'opzione a mio avviso inutilizzabile per le battaglie di oggi. (E toglierei la parola "socialisti" dal simbolo; mi era piaciuto molto il simbolo ideato per le suppletive di Tradate, con la sola scritta "Liberali Liberisti Libertari").(Nel prosieguo dell'articolo Debenedetti afferma: "Oggi come allora non si vede chi possa fermare una storia che sembra già scritta [...] Oggi solo un "giullare di Dio" come Pannella continua a opporsi".)