No Marco C., non e' come dici te. Tu sei esperto (e lo dico senza malizia, credimi) nel rigirare i discorsi e far dire al tuo interlocutore anche il contrario di quello che avrebbe voluto dire (e' un arte: si chiama dialettica, e tu la usi dopo aver operato su di te un processo maieutico).Io non do' patenti in quanto non sono ne' istruttore ne' autorita' preposta, quindi la disobbedienza civile di tizio o caio posso solo registrarla, prenderne atto. Cosi' come ho fatto per l'azione di San Marco, che, in un campanile in mezzo al mare, dove -palesemente consapevole chi l'ha fatta- non poteva concludersi se non con l'arresto, non vedo perche' non debba essere considerata tale. Domanda maliziosa: forse non e' tale perche' tu non ne condividi l'oggetto? ..... e' una battuta, non te la prendere piu' di tanto.
Disobbedienza civile e liberta'. Il Comitato non chiede l'opposto di cio' che implica un'azione di disobbedienza civile, infatti il suo obiettivo e' di avere subito un processo e di trasformarlo in un banco di accusa per lo Stato. E ovviamente non poteva non includere nel suo logo la parola "liberta'", perche' la liberta' e' comunque lo scopo finale. Secondo te, il Comitato "Liberi Liberi" per la vicenda Sofri&c. chiede la liberta' immediata o piuttosto una riapertura del processo?
Infine, nel comunicato io non ho chiamato alcuno "alle armi", quindi non vedo cosa avrei dovuto precisare. Capisco che tu possa aver letto questo slogan nelle mie parole -e' importante riferimento per entrambi in questo momento politico- ma non l'ho usato, e se l'avessi fatto avrei sicuramente precisato cio' che tu mi consigli: "a ciascuno le sue".
Grazie per il riconoscimento dell'operativita'.
